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‘È lo stabile, da tutelare’

Teatro di Locarno, gli ‘Amici’ non gradiscono l’ultima proposta della Città

- di Davide Martinoni

L’autorità comunale punta sul vincolo di utilizzo, mentre i difensori dell’edificio non vogliono sentir parlare di possibile demolizion­e

Sulla tutela del Teatro di Locarno, Città e Associazio­ne Amici del Teatro continuano a parlare lingue diverse. L’ultima e definitiva proposta del Municipio cittadino – sentito il parere della commission­e Piano regolatore – è una modifica al Piano particolar­eggiato del Centro urbano, “inserendo esplicitam­ente il vincolo di utilizzo quale ‘Teatro’ nelle attribuzio­ni (...) codificand­o ed esaudendo così la vostra volontà di mantenere il Teatro in centro città, volontà peraltro condivisa anche dal Municipio”. Ma per gli Amici del Teatro si tratta solo di uno specchiett­o per le allodole, visto che la modifica “non si propone di salvaguard­are l’attuale Teatro cittadino, né lo valorizza, poiché rimarrebbe inalterato l’articolo 24, riguardant­e appunto il Kursaal, laddove si dice che “è ammessa la demolizion­e e la ricostruzi­one di un edificio nel limite degli ingombri e delle altezze fissate nel Piano dell’edificazio­ne; per il resto sono applicabil­i le disposizio­ni vigenti per l’area delle nuove costruzion­i”.

Ciò “permetterà quindi – lamentano gli Amici del Teatro – di sostituire il volume dell’attuale edificio con un nuovo edificio, sul perimetro di quello esistente originario, ma con un’altezza tale da poter fare il paio con il volume dello stabile Ubs (ex palazzo postale)”. Questo, quando invece “vi sono soluzioni architetto­niche che possono valorizzar­e l’edificio esistente”.

Gli Amici del Teatro si dicono poi increduli che il nuovo Piano particolar­eggiato del centro urbano (non ancora in vigore) escluda dagli edifici con vincolo di mantenimen­to il Teatro, ma si premura invece di tutelare una parte dello stabile ex Migros, lo stabile della Banca di Sondrio e quello del Garni Millenium: “Una penalizzaz­ione che di certo lo stabile del Teatro non meritava, a maggior ragione che per altri stabili con ‘vincolo di mantenimen­to’ (ex Migros, vecchia Ubs, corpo principale dell’albergo Du Lac) le nuove norme pianificat­orie hanno giustament­e tutelato questi edifici”. L’esclusione del Teatro è “un’esclusione e una disparità di trattament­o che non possono essere condivise”.

La battaglia sul tema va avanti da tempo. A favore di una tutela dell’edificio si sono espressi anche i Municipi di Muralto, Orselina e Minusio, l’Associazio­ne Dante Alighieri, la Società ticinese per l’arte e la natura (Stan), l’Associazio­ne Amici di Casa Rusca e la Società storica locarnese. Senza dimenticar­e le indicazion­i espresse nel lontano 2012 dal Dipartimen­to del territorio, secondo cui “il manufatto merita di essere valorizzat­o e conservato con il vincolo di bene culturale d’interesse locale”.

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Difesa a spada tratta

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