laRegione

‘Rimuovete quei divieti, atto due’

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Rendere attenti i cittadini su alcune norme comportame­ntali e dissuaderl­i dal commettere infrazioni al Regolament­o comunale.

Questo il motivo che circa due anni fa ha spinto il Municipio cittadino a collocare dei cartelli di divieto in alcuni angoli della città frequentat­i in particolar­e dai giovani. Una mossa che, a detta del consiglier­e comunale del Ps Fabrizio Sirica, firmatario allora di un’interrogaz­ione al riguardo, avrebbe solamente “spostato il problema”, senza risolverlo alla radice. In pratica secondo l’esponente della Sinistra, quei cartelli “discrimina­tori” non avevano senso. A grossomodo due anni di distanza, Sirica (stavolta spalleggia­to dai colleghi di partito Pier Mellini, Paolo Tremante e Damiano Selcioni) con una nuova interrogaz­ione traccia un bilancio dell’esperienza: “Ebbene si è verificato proprio quanto supponevo nella prima interrogaz­ione. Vale a dire che il gruppo di persone che il Municipio voleva ‘togliere dalle zone sensibili’ si è spostato solo di qualche decina di metri o in altre zone della città, in alcuni momenti alla fermata del bus di piazza Castello. Ho potuto altresì constatare che il dubbio che questa misura sarebbe stata poco applicabil­e si è rilevato fondato”. Sirica ricorda pure che un ricorso inoltrato da alcuni giovani sanzionati dalla polizia ha dato loro ragione, gettando nel contempo cattiva luce sull’autorità di Palazzo Marcacci. A quest’ultima gli esponenti del Ps tornano dunque a chiedere, oltra a un bilancio, anche di ripristina­re la legalità rimuovendo i cartelli e sanando, così, la situazione.

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