‘Troppe cancellazioni su Zurigo. Intervenga l’Ufac!’
«Il collegamento con Zurigo è rimasto interrotto da sabato 14 a mezzogiorno fino a lunedì 16 settembre alle 15. In tutto, sono saltati nove voli in partenza e altrettanti in arrivo. Una situazione che dal nostro punto di vista è inaccettabile». Maurizio Merlo, direttore dell’aeroporto di Lugano-Agno non usa mezzi termini per denunciare pubblicamente i disservizi di Swiss. E quanto capitato nel fine settimana «è soltanto l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso», afferma il direttore.
Da qui, nasce la richiesta di intervento di Lugano Airport Sa (Lasa), che ha chiamato in causa l’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac). Troppe volte lo scalo ha subìto la cancellazione di voli da parte di Swiss (con voli operati da Adria Airways). E lo scorso weekend sono stati tanti i viaggiatori in partenza rimasti a terra, stavolta a causa di un problema tecnico. «Non si può andare avanti così». “L’aeroporto deplora i disservizi verificatisi in maniera significativa negli ultimi giorni e ribadisce che la situazione è imputabile unicamente a Swiss, essendo i motivi delle cancellazioni riconducibili a problemi tecnici e di equipaggio della compagnia”, scrive Lasa. Sono stati evocati anche periodi di malattia del personale di volo a giustificazione degli annullamenti. Lasa ha però perso la pazienza e si è quindi attivata affinché Berna “intervenga presso Swiss per garantire il servizio che tutti i passeggeri della compagnia di bandiera si attendono e devono ricevere”. Nel contempo, Lasa si scusa ed esprime il proprio rammarico ai passeggeri rimasti a terra. Per i collegamenti tra Lugano e Zurigo, Swiss usa velivoli Saab 2000 da cinquanta posti di Adria Airways. Quali sono i margini di manovra dell’Ufac? «L’Ufac è l’autorità che concede e può togliere una licenza e tocca a lei proteggere i passeggeri e far rispettare gli accordi – risponde Merlo –. Per noi è un grosso danno all’immagine, senza contare la perdita economica per il mancato incasso delle tasse aeroportuali. Anche il nostro comunicato non ci fa una gran pubblicità positiva ma, come detto, non possiamo più sopportare questo genere di disservizi che continuano a ripetersi».