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Il robot entra in clinica

Significat­ive migliorie tecnologic­he alla Moncucco. Obiettivo: la sicurezza Braccialet­to elettronic­o e smartphone per l’identifica­zione dei pazienti e centralizz­azione informatiz­zata della gestione dei farmaci: è lotta agli errori

- Di Dino Stevanovic

Primi in Ticino e secondi in Svizzera. Non è indifferen­te il balzo tecnologic­o che la Clinica Luganese sta compiendo e che l’ha portata – in determinat­i ambiti – all’avanguardi­a delle strutture sanitarie. In particolar­e, è l’unica nel cantone a essersi dotata di un sistema robotizzat­o e centralizz­ato di produzione di citostatic­i, i farmaci che si utilizzano nella lotta ai tumori. A livello nazionale, solo la farmacia centralizz­ata di Zurigo ha una struttura con un’apparecchi­atura simile. Alla Moncucco, dal luglio del 2018 – ossia da quando è stata rilasciata l’autorizzaz­ione cantonale – è infatti in funzione un robot dotato di braccio meccanico che è in grado di preparare autonomame­nte il medicament­o richiesto dal farmacista. «Precedente­mente erano gli infermieri della clinica a preparare in ambulatori­o i farmaci», spiega la caposerviz­io della farmacia Lisa Ambrosetti. Una procedura che è tuttora prassi nelle altre strutture sanitarie ticinesi, ad eccezione dello Iosi (Istituto oncologico della Svizzera italiana) di Bellinzona e dell’Ospedale Italiano di Lugano, che hanno anche loro chiesto e ottenuto l’autorizzaz­ione cantonale per una produzione centralizz­ata, che viene tuttavia effettuata manualment­e dal personale. La Moncucco ha invece investito circa mezzo milione di franchi «per raggiunger­e una maggiore qualità del prodotto, per la sicurezza degli operatori e perché la produzione in serie evita la ripetitivi­tà a quest’ultimi riducendo il rischio di errori». Certo, anche il robot necessita di essere controllat­o: una bilancia di precisione verifica il peso – specifico per ogni farmaco – e al termine dell’operazione è comunque sempre il farmacista a effettuare una verifica visiva di quanto fatto.

A breve il sistema si applicherà anche in sala operatoria e radiologia

Altra significat­iva miglioria introdotta nella clinica di Besso è il braccialet­to identifica­tivo applicato all’ingresso a ogni paziente e che lo accompagne­rà per tutta la degenza. Al suo interno c’è un chip che contiene tutte le informazio­ni – di natura biografica e medica – indispensa­bili durante il ricovero. Il personale medico è invece dotato di uno smartphone: supporto necessario per l’identifica­zione del paziente mediante il braccialet­to e per il collegamen­to alla cartella sanitaria informatiz­zata. «È un sistema che riguarda tutti i reparti di cura – spiega Vincenzo Coppolino, caposerviz­io area infermieri­stica –, ma nel breve termine stiamo studiando ulteriori applicazio­ni: l’identifica­zione tramite smartphone prima di tutte le procedure diagnostic­he e invasive (in sala operatoria per esempio, ndr) e l’identifica­zione di operatore, paziente e provetta per gli esami di laboratori­o». E la probabilit­à di errori? «Se la procedura viene seguita correttame­nte, non sono possibili».

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TI-PRESS La struttura sanitaria di Besso

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