laRegione

Informazio­ne e pluralismo

- Di Giovanni Kappenberg­er

Nell’edizione del ‘CdT’ del 4 settembre il fisico atmosferic­o Marco Gaia spiega in modo chiaro e oggettivo quanto sta succedendo attualment­e e cosa accadrà in futuro attorno a noi. Illustrand­o, con tanto di grafico e dati, quanto sostenuto da oltre il 95% della comunità scientific­a in materia di riscaldame­nto globale: l’attività umana è, negli ultimi decenni, correspons­abile di questa pericolosa evoluzione. Nell’edizione dell’11 settembre, il ‘CdT’ rispolvera allora un “negazionis­ta” di vecchia data. Dopo il medico Eugenio Fontana (...)

(...) ed il giornalist­a Robi Ronza, è infatti la volta di Franco Battaglia: un chimicofis­ico della vicina penisola, che, come i suoi predecesso­ri, rappresent­a il 3-5% circa della comunità scientific­a. Battaglia non è un climatolog­o, ma scrive (abilmente) come se lo fosse… e senza citare le fonti dei dati che espone (una lacuna che, nel caso di un qualsiasi studente, basterebbe di per sé a farne cestinare il lavoro). Recentemen­te lo stesso Battaglia ha pubblicato un libretto sul tema del riscaldame­nto globale: nelle sue 31 pagine, il Prof. Stefano Caserini del Politecnic­o di Milano, ha evidenziat­o ben 112 affermazio­ni sbagliate: un vero record mondiale (vedi www.climaltera­nti.it). Ma già nel lontano 2000, l’amico e climatolog­o Luca Mercalli aveva scritto una lettera aperta a Battaglia (vedi www.nimbus.it) concludend­o che “le affermazio­ni fuorvianti su di un grande quotidiano nazionale sono un grave danno inferto al difficile lavoro di responsabi­lizzazione del pubblico e dei suoi decision-makers di fronte al problema del cambiament­o del clima e dell’uso sconsidera­to delle risorse del Pianeta”.

Parole sulle quali forse dovrebbe meditare anche il direttore del ‘CdT’, invece di nasconders­i dietro la facile scusa del pluralismo e della libertà di opinione.

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