‘Vogliamo svoltare’
Mattia Bottani, autore di grandi partite in Europa due anni or sono, traccia la via per un Lugano che vuole scongiurare la crisi
Quando pochi minuti dopo il decollo da Malpensa ci avviciniamo a Mattia Bottani e gli buttiamo là un «felice di vederti», lui coglie al volo e stando al gioco afferma ridendo: «Effettivamente sono già contento di essere sull’aereo». Già perché è storia recente il botta e risposta tra il numero dieci bianconero e il presidente Angelo Renzetti, con quest’ultimo che aveva affermato che il giocatore non avrebbe disputato l’Europa League fino al rinnovo del suo contratto, in scadenza a giugno. Un rinnovo ancora in stand-by, ma sul charter che ha portato la squadra di Fabio Celestini a Copenaghen il 28enne ci è salito eccome, come d’altronde il successivo dietrofront del “près” aveva lasciato intendere. «Le dichiarazioni del presidente mi hanno forse sorpreso per la tempistica e ho voluto mettere le cose in chiaro visto quanto tengo a questa maglia – ha proseguito il fantasista –, però un po’ lo conosco e sapevo che si trattava di una battuta espressa in un contesto ben preciso, ossia una trasmissione radiofonica dai toni “leggeri”. Del contratto poi non abbiamo parlato, lo faremo sicuramente ma questo non è certo il momento, abbiamo altro a cui pensare». In primis come fermare quella che pare una crisi a tutti gli effetti, tanto di risultati (3 sconfitte consecutive, 5 nelle ultime 6 apparizioni) quanto di prestazioni (imbarazzante l’ultima con il Losanna costata l’eliminazione dalla Coppa Svizzera). Una situazione che per la prima volta da quando Celestini (tra l’altro apparso molto scuro in volto ieri all’arrivo nella capitale danese) siede in panchina sta facendo scricchiolare la solidità di uno spogliatoio che proprio nella forza del gruppo ha spesso trovato la sua arma migliore… «Il gruppo è buono, ma quando arrivano tanti giocatori nuovi può essere che in un certo senso bisogna ricostruire, perché gli equilibri mutano e bisogna ricreare il giusto amalgama. In questo senso il fatto che questa “crisi” sia arrivata così presto non ha certo aiutato, ma sono convinto che questa squadra ha tutto per tirarsene fuori, bisogna solo continuare a lavorare e a lottare». Una mano potrebbe arrivare proprio dall’Europa, come capitato nel 2017 al Lugano allora guidato da Pier Tami, che con il primo successo in campo continentale (3-2 sul Viktoria Plzen alla terza giornata) aveva messo fine a una serie di 5 risultati negativi andando poi a centrare due sole sconfitte nei successivi undici match di campionato… «La partita di domani (oggi, ndr) rappresenta una grande occasione per noi, ci può aiutare a dare una svolta alla nostra stagione. Lo abbiamo già visto due anni fa, in un contesto del genere, nel quale ti confronti con le migliori formazioni d’Europa, tutto è amplificato e una vittoria o anche solo una prestazione convincente possono dare una carica incredibile, in particolare a livello di fiducia. Ed è ciò di cui abbiamo bisogno per ripartire». Discorso che vale anche a livello personale per colui che proprio in Europa si era esaltato… (2 gol, 2 assist e tante belle giocate)… «Sto seguendo un po’ l’andamento della squadra, con tre buone partite seguite da una flessione, con in mezzo un infortunio. Adesso arriva una competizione alla quale tengo molto e che mi ha sempre regalato emozioni particolari, per cui spero di riuscire a dare il meglio di me anche stavolta e di aiutare la squadra a uscire da questo momento difficile».
Celestini: ‘Non cambio ora’
La squadra e il suo allenatore, messo in discussione pure lui da Renzetti… «Ma non cambierò la mia idea di gioco – afferma il 43enne vodese –. Non l’ho mai fatto e non lo farò nemmeno ora. Di sicuro non dirò ai ragazzi di cercare il pareggio, ma di provare a vincere. È vero, in questo momento abbiamo bisogno di un risultato positivo, ma soprattutto di uscire dal campo orgogliosi di noi stessi. Quello che non è successo a Losanna ma che dobbiamo riuscire a fare domani (oggi, ndr)».