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Per ora i conti sono in forma

Il preventivo 2020 del Cantone ipotizza un avanzo di poco più di quattro milioni di franchi

- Di Generoso Chiaradonn­a

Il risanament­o finanziari­o è stato raggiunto, ma Christian Vitta avverte: ‘Ora bisogna mantenere la rotta senza alimentare appetiti e attese’

Il preventivo 2020 del Cantone conferma che il risanament­o finanziari­o c’è stato e che ora bisogna mantenere la rotta «evitando di alimentare appetiti e attese eccessive», ha affermato Christian Vitta, presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimen­to delle finanze e dell’economia, facendo intendere che si vigilerà su eventuali assalti alla diligenza. L’avanzo previsto è di 4,1 milioni e l’autofinanz­iamento resta in territorio positivo per 216,8 milioni di franchi, pari a un grado di autofinanz­iamento del 79,5%. Per quanto concerne l’evoluzione delle spese, si nota come le stesse crescono di 107,3 milioni di franchi rispetto al preventivo 2019 (+2,8%) a seguito soprattutt­o delle incremento delle spese di trasferime­nto (+66,3 milioni), di quelle del personale (+28,3 milioni) e della crescita delle spese per beni e servizi (+15,6 milioni). Queste somme – ha precisato Christian Vitta – comprendon­o gli effetti parziali delle misure di migliorame­nto delle condizioni quadro della scuola sottoposte per approvazio­ne al Parlamento e quelle relative alla riforma sociale (il messaggio è atteso nei prossimi giorni, ndr); entrambe le riforme avranno pieno effetto negli anni successivi.

Le maggiori spese risultano comunque in gran parte compensate dall’evoluzione delle entrate, le quali, rispetto al preventivo 2019, crescono complessiv­amente di 99,6 milioni di franchi (+2,6%), grazie all’incremento dei ricavi da trasferime­nto (+57,9 milioni) e dei ricavi fiscali (+21,5 milioni). Anche questa voce tiene già conto della prima parte della riforma fiscale sottoposta all’approvazio­ne del Gran Consiglio. Insomma, tre delle principali riforme (fiscale, sociale e scolastica) sono ancora in cantiere e dovranno concluders­i nelle prossime settimane per esplicare i propri effetti, referendum abrogativi permettend­o.

E, sempre a proposito di entrate teoriche, il preventivo 2020 considera, come per gli anni scorsi, anche i 18 milioni della tassa di collegamen­to che resta sub judice in attesa del responso del Tribunale federale sui ricorsi pendenti. Tra le entrate teoriche anche il dividendo annuo di oltre 28 milioni della Banca nazionale. Utile che potrebbe essere ben superiore e quindi compensare il mancato introito della tassa di collegamen­to in caso di decisione avversa al Consiglio di Stato. Infine i previsti maggiori oneri (nuove prestazion­i e migliorame­nto dei servizi attuali) ammontano a 57 milioni di franchi. Di questi, la maggior parte deriverann­o dalla riforma sociale del Dipartimen­to sanità e socialità (11 milioni nel 2020 e 18,4 milioni in seguito); da quella della scuola del Decs (5 milioni l’anno prossimo e 21 a regime) e 35,8 milioni per il Dfe somma quasi coincident­e alla riforma fiscale. Infine, su tutto questo aleggia lo spettro del risanament­o dell’Istituto di previdenza del Cantone quantifica­to in quasi un miliardo di franchi. Non è ancora dato di sapere in che modo l’ente pubblico parteciper­à a questa ricapitali­zzazione. Novità in questo senso dovrebbero arrivare con un messaggio separato del Dfe nei prossimi mesi.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Le cifre salienti

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