Sì ai dazi Usa contro l’Ue
Bruxelles – Il tanto atteso verdetto del Wto, l’Organizzazione mondiale per il commercio, alla fine è arrivato: gli Stati Uniti potranno imporre dazi sui prodotti provenienti dall’Europa per un ammontare annuo fino a 7,5 miliardi di dollari, pressoché altrettanti in franchi. Un conto salato in grado di scatenare una guerra commerciale, frenare ulteriormente una crescita economica già stentata e dare un duro colpo all’export Ue. Ma l’ammontare delle tariffe sarà variabile: si valuta un 10% sui grandi aerei commerciali e un 25% su prodotti agricoli e industriali. La decisione del Wto è legata a quella con cui a suo tempo sono stati giudicati illegali alcuni aiuti pubblici destinati al consorzio Airbus, e la cifra indicata dall’organismo che ha base a Ginevra è destinata a compensare il danno (stimato) subìto dal sistema economico statunitense. Ma lo stesso Wto ha anche ritenuto illegali alcuni aiuti forniti dall’amministrazione di Washington alla Boeing e nei prossimi mesi dovrebbe emanare un verdetto analogo a quello di ieri, stavolta per quotare il valore delle misure compensative che potrà adottare l’Ue.
Un gioco che potrebbe teoricamente avere somma zero, se non fosse per la vena particolarmente battagliera dell’amministrazione Trump. I segnali giunti in questo senso da Washington non sono mancati e hanno spinto la commissaria europea al Commercio uscente, la svedese Cecilia Malmstroem, a mettere le mani avanti: “Anche se gli Stati Uniti hanno avuto l’autorizzazione dal Wto, scegliere di applicare le contromisure adesso sarebbe miope e controproducente”. Con il rischio di alimentare un clima già teso come indicano le reazioni dei mercati azionari (le Borse sono crollate), avrebbe un effetto decisamente recessivo.