Aeroporto Lugano e chimere politiche
Seguendo gli avvenimenti e soprattutto i resoconti giornalistici delle decisioni o “uscite” dei nostri politici, si ha la conferma che capiscano ben poco di economia, gestione aziendale e situazioni economiche e di mercato.
Non si può certo più ragionare secondo parametri dei periodi floridi per l’aeroporto di Lugano-Agno, allorché i trasporti dei voli di linea erano di diverse (...)
(...) centinaia di migliaia di passeggeri annui, con collegamenti di linea, soprattutto utilizzati e conseguenti alle necessità del mondo economico e finanziario degli anni Novanta. La modifica radicale del settore bancario in Ticino, con numerosi licenziamenti, strette economiche e finanziarie, ha contribuito, in modo determinante, ad una riduzione dei voli passeggeri di linea, dalla crisi bancaria ad oggi, tanto che i voli di linea sono economicamente deficitari e nemmeno più sopportabili.
Dagli oltre 300’000 viaggiatori eravamo, all’ultimo rilevamento, attorno ai 100’000, con tendenza alla riduzione, anche causata dal vicino aeroporto di Malpensa, che ora beneficia di un collegamento ferroviario, anche se sovente a singhiozzo, diretto dal Ticino e con i tempi ridotti dei collegamenti oltre Gottardo grazie alla galleria di base. I tempi Lugano-Zurigo si ridurranno ulteriormente a partire dall’apertura della galleria del Ceneri, e pertanto non è da stupirsi che Swiss abbia deciso di voler sospendere i voli con Zurigo, essendo diventato il treno assolutamente concorrenziale dal profilo dei tempi di percorrenza. In Ticino, non siamo i soli a subire delle nuove evoluzioni: esempio tipico è Berna-Belp, che già da anni ha dovuto subire l’interruzione dei voli di linea da e verso la capitale, accettando la situazione e senza grandi drammi. Di conseguenza, è oltremodo preoccupante dover constatare che i politici insistono oggi col voler mantenere dei voli di linea per una struttura che non ha più un suo bacino d’utenza ed è quindi totalmente fuori dalle regole di mercato. Questa tendenza peraltro già si era delineata circa dieci anni fa, allorché mi permisi, ancora come consigliere comunale, di votare contro un credito per l’ampliamento dell’infrastruttura aeroportuale, in quanto già allora si erano delineate marcate riduzioni di utenza, che non avrebbero giustificato l’intervento, ma l’investimento fu, per un pelo, approvato dal consiglio comunale, che nutriva ancora qualche speranza. Ora, penso proprio che all’evidenza dei fatti e i completamenti delle vie di comunicazione non si possa ragionevolmente più accettare un sostegno della struttura aeroportuale, nell’attuale forma con voli di linea, ma si debba, al più presto, intervenire per limitare l’emorragia di denaro pubblico e decidere finalmente di destinare lo scalo di Lugano-Agno all’aviazione privata, con possibilità di voli charter nei periodi estivi, qualora le opportunità possano presentarsi e agenzie turistiche o di compagnie aeree possano, rispettivamente vogliano proporre delle offerte che economicamente reggono per voli a destinazione turistica. Con le contingenze attuali e lo sviluppo dei collegamenti ferroviari insistere nel voler proporre voli di linea, che nessuna compagnia aerea può garantire, è un’assurdità e contrasta con ogni ragionevole principio di economicità ed è un evidente spreco di denaro pubblico non più giustificato da alcun interesse pubblico, al limite di una cattiva amministrazione. Sarebbe ora che i politici e gli amministratori della società di gestione se ne rendano conto e non insistano solo per pararsi dalla loro responsabilità e incapacità gestionale e di previsioni errate.
E da ultimo, è apparsa l’idea, a mio avviso balzana, di far causa a Swiss, che sembra essere l’ultima fantasia e chimera di Lugano Airport, che gioca con i soldi dei contribuenti, nemmeno potendo finanziare con mezzi propri la causa, perché già in stato di necessità di ricapitalizzazione o, detto in altre parole, fallimentare, e il fondamento giuridico per far valere tali pretese da parte della Città sembra poggiare su piedi d’argilla.
Quando la vorranno capire questi politici che l’unica via per l’aeroporto è l’aviazione generale con una società in mano privata con affitto dei terreni della Città che almeno ne avrebbe un beneficio economico o anche concedendoli gratuitamente per garantire comunque l’uso ed il mantenimento della struttura per la nostra economia, ma con gestione privata. Ma forse è chiedere troppo a chi fa politica, coi tempi che corrono, che anche ragioni.