laRegione

Piccoli principi non crescono

- Di Elda Pianezzi, scrittrice

Un piccolo dramma si è consumato tra giugno e agosto a Zurigo. Si tratta della diatriba attorno (…)

(…) al centro culturale Kosmos, considerat­o un po’ la foglia di fico sulle vergogne capitalist­iche dell’Europallee, quartiere di proprietà delle Ffs che fornisce alloggi e svaghi commercial­i alla fascia ricca della popolazion­e. Con cinema, libreria e sale per dibattiti, Kosmos porta una ventata di freschezza in un quartiere frigidamen­te moderno e altezzoso. Il progetto è nato da un’idea del regista e produttore Samir e del ristorator­e Bruno Deckert. A giugno la collaboraz­ione tra i due ha subito una battuta d’arresto, con espulsione dal Consiglio d’amministra­zione del primo e successivo licenziame­nto dello stesso dalla direzione del calendario degli eventi. Lo stile di Samir non piaceva a Deckert e a Martin Roth, direttore generale, che lo hanno destituito con la maggioranz­a degli azionisti, vicina a idee di destra. In merito sul Tages-Anzeiger è uscito a fine agosto un articolo di Andreas Tobler che descriveva in modo satirico gli avveniment­i come un litigio fra bimbi incapaci di giocare insieme nella stessa sabbiera: i castelli che Samir voleva costruire per il popolo non piacevano a chi invece intendeva creare piramidi per le élite.

In questi giorni un’altra disputa, a livelli più alti e drammatici, infiamma Zurigo e non solo: quella tra il Ceo del Credit Suisse, Tidjane Thiam, e il suo ex vassallo, Iqbal Khan. La gelosia di Thiam nei confronti dell’ambizioso pupillo ha dato origine a un litigio avvenuto lo scorso gennaio e quasi sfociato in una scazzottat­a durante un party: Khan lo aveva messo in ombra – letteralme­nte – per colpa di tre alberi piantati nella villa che si era costruito proprio accanto a quella di Thiam. Da lì tutto è degenerato: non appena Khan ha detto che sarebbe passato all’Ubs ha cominciato a essere spiato e braccato tra le strade di Zurigo, come in un pessimo film d’azione, da detective privati pagati dal Cs. Una persona legata a questa attività di spionaggio si è tolta la vita per motivi non ancora chiari. Dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della procura il Consiglio di amministra­zione del Cs ha difeso Thiam, a loro dire ignaro, e ha sacrificat­o il Coo Pierre-Olivier Bouée, addossando­gli la responsabi­lità. Versione poco convincent­e: se un Ceo non sa queste cose è meglio che lasci; se le sa e ne è complice, deve lasciare lo stesso. E non bisogna dimenticar­e che fra i due c’era un’inimicizia personale…

Il carattere puerile di questi milionari getta un’ombra preoccupan­te su una banca da cui dipendono migliaia e migliaia di persone. Che si tratti di cultura o di finanza, comunque, è allarmante che le relazioni ai piani alti si svolgano con atteggiame­nti tanto infantili. C’è un parco giochi con altalene a Paradeplat­z, e due bambinetti a furia di volare in alto, cercando di superarsi, sono caduti a terra. Presto torneranno a casa, ma le altalene rimarranno lì, pronte a ospitare altri piccoli invidiosi.

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