Si estende la protesta in Iraq Oltre venti i morti nelle manifestazioni
Baghdad/Beirut – Si è allargata a tutto il Sud dell’Iraq la protesta popolare contro il carovita, la disoccupazione e la corruzione. Cominciate quattro giorni fa, le manifestazioni sono già costate la vita a oltre venti persone, morte negli scontri con la polizia. e un migliaio di feriti.
La versione delle autorità è che nelle proteste si sono infiltrati elementi sovversivi, mentre gli attivisti hanno denunciato la repressione indiscriminata della polizia. Il rappresentante dell’Onu in Iraq Jeanine Hennis-Plasschaert ha chiesto al governo iracheno di “assicurare il diritto di protesta” dei cittadini. Gli incidenti più gravi si sono registrati nella città di Nassiriya, dove si contano almeno 16 morti. Altre vittime ci sono state anche a Baghdad, Amara e a Bassora, nella regione petrolifera ed epicentro delle analoghe rivolte di un anno fa.
Dopo i disordini di mercoledì, a partire dall’alba di ieri il governo aveva imposto il coprifuoco a Baghdad e nelle altre città. Ma già in mattinata migliaia di persone lo hanno violato, manifestando di fronte alle sedi del ministero del Petrolio e dell’Industria. Altri cortei hanno provato a dirigersi verso piazza Tahrir, già nel 2011 simbolo delle proteste scoppiate nel contesto delle allora rivolte arabe. Mentre gruppi di manifestanti tornavano in strada nelle altre città del Sud e del Centro, le autorità federali hanno disposto l’oscuramento di Internet e dei social media, in gran parte delle zone interessate dai disordini.