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In 21 anni 126 casi: ‘Non è un dato allarmante’

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malato è uno di troppo, ma quante sono state le diagnosi di mesoteliom­a alle nostre latitudini nell’ultimo ventennio? Dal 1996, ovvero da quando è attivo il Registro tumori Canton Ticino, fino al 2017 si contano 126 casi. Si va da un minimo di zero all’anno (nel 2003) fino a un massimo di dieci diagnosi (nel 2016), con differenze sostanzial­i tra uomini (93 casi in totale) e donne (33). Per leggere la tendenza di questi dati ci viene in aiuto la collaborat­rice scientific­a per il Registro tumori Laura Ortelli. «I tumori in generale, e il mesoteliom­a in particolar­e, colpiscono maggiormen­te le fasce d’età più anziane. In questo caso gli over 70: il 58% delle diagnosi rientra in questa fascia», sottolinea Ortelli, che aggiunge: «Rispetto al 1996, la popolazion­e non solo è cresciuta in termini numerici ma è anche diventata più anziana. Queste due crescite fanno in modo che il numero di mesoteliom­i sia di fatto aumentato».

Ecco perché è utile considerar­e, più che il numero di casi, il tasso d’incidenza, ovvero le diagnosi ogni 100mila abitanti. Se per le donne il tasso è costante, «per quanto riguarda gli uomini si assiste a un picco tra il 2001 e il 2006, ma poi il dato si stabilizza», risponde Ortelli. Il motivo di questo aumento, sottolinea la ricercatri­ce, è verosimilm­ente da ricercare nell’uso dell’amianto fatto soprattutt­o fino agli anni 70 (e da lì in avanti man mano dismesso) nell’industria e nell’edilizia, nonché il lungo periodo di latenza della malattia. Si stima infatti che i casi di mesoteliom­a provocati dall’esposizion­e a questa sostanza siano quasi la totalità: il 90%. Per il restante 10%, viene spiegato, non vi sono apparentem­ente cause specifiche. Comparato con altre tipologie di tumore emerge poi che il tasso di sopravvive­nza dopo 5 anni dalla diagnosi è particolar­mente basso, attorno al 4%. Il Registro tumori dispone anche delle cifre relative ai decessi: dall’inizio della raccolta dei dati i morti per mesoteliom­a sono stati 49 tra gli uomini e 16 tra le donne.

Tasso più elevato in Svizzera tedesca

Per interpreta­re i dati ticinesi la collaborat­rice scientific­a del Registro tumori ha anche comparato il tasso d’incidenza con il resto della Svizzera. Tenendo in consideraz­ione il numero di casi (di pazienti uomini) per 100mila abitanti emerge che in Svizzera tedesca il dato è rimasto più elevato in tutti e quattro i lustri dal 1996 al 2015: tra i 3,5 e i 3,7 casi rispetto a poco meno di 2 per Ticino e Svizzera romanda. Differenza che per ora rimane senza una spiegazion­e. Laura Ortelli spiega di non aver trovato studi o analisi che andassero a sondare questo aspetto. Anche perché, aggiunge, il Registro tumori non raccoglie dati relativi alla profession­e della persona malata. Risultereb­be pertanto difficile effettuare analisi specifiche. Il paragone su scala nazionale permette per contro di capire che il tasso d’incidenza ticinese non è così elevato e, aggiunge Ortelli, il dato ticinese non è dunque allarmante. E come si stima che evolva in futuro? «Ci aspettiamo che rimanga stabile e, in particolar­e per gli uomini, vada a diminuire. È però probabile che non si azzeri, in consideraz­ione della quota di casi (10%) non legata all’amianto. Interessan­te poi il confronto con l’estero: in cima all’infausta classifica di malati si trova l’Inghilterr­a con 5,5 casi ogni 100mila abitanti, seguita da Scozia (4,8) e provincia di Varese (4,4), zone note per il fermento industrial­e a metà dello scorso secolo. Il Ticino si situa più in basso, tra la provincia di Torino e la Norvegia.

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