A Chiasso si fa muro alle antenne
Questa estate la sola idea di veder spuntare un’antenna (per la telefonia) sul tetto di un palazzo in pieno centro città a Chiasso aveva suscitato una vera levata di scudi (oltre a una mozione interpartitica, cfr. ‘laRegione’ del 31 agosto). Cambiato (di poco) lo scenario, altri due impianti, oggi ancora in pubblicazione, hanno sortito lo stesso effetto. Per le stazioni progettate, sempre da Swisscom, al numero 22 di via Motta, sullo stabile della Posta, e in via Guisan 11, nel Quartiere di via Soldini, il Municipio si vedrà quindi recapitare, ancora una volta, opposizioni a decine. Censure individuali e collettive, quelle in viaggio, che testimoniano quanto sulla tematica del potenziamento delle infrastrutture in vista della tecnologia 5G (di ultima generazione) la popolazione sia diventata sensibile. Certo i più reattivi sono i vicini, che faticano a capire i motivi di una tale selva di impianti di ricetrasmissione dei segnali di telefonia mobile nell’area di poche centinaia di metri quadrati. Insomma, la prospettiva che sul tetto del palazzo City (al 25 di Corso San Gottardo) e ora pure sul cucuzzolo di altri immobili – come detto l’edificio del Gigante giallo e un altro palazzo al di là della ferrovia – vengano issate antenne alte oltre una dozzina di metri non sorride a chi ci vive accanto. Adesso toccherà all’esecutivo pronunciarsi sulle singole domande di costruzione. Quella stessa autorità locale che sta cercando di mettere ordine in questo campo, almeno a livello pianificatorio. E qui si inserisce pure la proposta di un drappello di consiglieri comunali: far scattare una moratoria (tutta locale) in attesa di definire le regole.