Quattro lupi saranno abbattuti
Nei Grigioni il branco Beverin ha sbranato almeno 15 capre appartenenti a greggi protette Joanna Schoenenberger (Wwf) appoggia la legge attuale: ‘È un equilibrio tra abbattimenti, caccia e protezione di specie rare’.
Luce verde all’abbattimento di quattro giovani lupi nei Grigioni: ieri le autorità cantonali hanno indicato che l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) ha rilasciato l’autorizzazione per l’uccisione degli animali che hanno ucciso almeno 15 capre appartenenti a greggi protette. Se i fatti sono questi, «non possiamo opporci al fatto che questi lupi vengano soppressi», dice a ‘laRegione’ Joanna Schoenenberger, responsabile per i grandi predatori presso Wwf Svizzera.
La scorsa estate nella regione dell’Heinzenberg (tra Thusis e Rothenbrunnen) e nella valle di Safien, all’interno dell’area abituale di attività del branco del Beverin, sono state sbranate almeno 15 capre appartenenti a greggi pur debitamente protette. È stata così superata la soglia che permette di classificare come “problematico” il comportamento di questo branco di lupi, ha indicato ieri l’Ufficio cantonale per la caccia e la pesca (Ucp) in una nota. Fondandosi sulle basi legali, il cantone ha pertanto intrapreso i passi necessari per la regolazione dell’effettivo. Ad intervenire sarà l’Ucp: i guardiacaccia avranno tempo fino alla fine del prossimo marzo. «Innanzitutto ci dispiace molto per le capre predate», sottolinea Schoenenberger. «Noi come Wwf sosteniamo concretamente la protezione adeguata delle greggi». Sulla decisione presa dall’Ufam di autorizzare l’abbattimento quattro giovani lupi «non possiamo tuttavia ancora esprimerci: prima vogliamo verificare, attraverso i documenti dell’Ucp, in quale misura le greggi erano effettivamente protette». Resta il fatto che «appoggiamo la legge attualmente in vigore, perché corrisponde a un equilibrio tra l’abbattimento di animali dannosi, la caccia e la protezione di specie rare. Se i lupi attaccano greggi protette, non ci opponiamo al fatto che vengano abbattuti». Mentre è scontata l’approvazione degli allevatori, anche il Gruppo Lupo Svizzera – pur deplorando per la decisione presa dal Canton Grigioni – considera “legittima” la regolazione degli effettivi e la “accetta”, si legge in un comunicato diffuso ieri. Ritiene tuttavia, che gli abbattimenti non servono a proteggere le greggi. Stando al gruppo servirebbero misure di protezione “migliori”, reputando quelle attuali insufficienti.
Stando all’Ucp, i campioni di Dna hanno permesso di identificare il maschio M92, padre della cucciolata che ha dato origine al gruppo, quale autore degli attacchi. Di questo esemplare si era già parlato lo scorso anno, quando sull’alpe Stuzt, sopra Splügen, erano state sbranate un gran numero di pecore. Questo lupo ha ora iniziato ad attaccare animali facenti parte di greggi protette e a trasmettere questo comportamento ai suoi discendenti. Visto il “comportamento problematico” e “i grandi danni causati” è quindi “necessario” prendere misure di regolazione degli effettivi. L’abbattimento è stato limitato all’areale abituale di attività del branco, nella zona del Piz Beverin. È necessario procedere a breve per riuscire ancora a distinguere i genitori dagli altri lupi, ha sottolineato l’Upc nella nota. Infatti, più si aspetta, più diventa difficile distinguere gli esemplari giovani da quelli adulti. «Il rischio è quello di abbattere il capobranco, destabilizzando così il branco stesso», spiega Schoenenberger. Fatto che potrebbe portare a danni ancora maggiori. Oltre alle difficoltà legate all’identificazione, secondo l’Upc non sarà facile abbattere i lupi anche per il fatto che il branco è diventato estremamente mobile, trattenendosi nello stesso luogo solo per breve tempo. Intanto martedì prossimo Pro Natura, Wwf BidLife e il Gruppo Lupo Svizzera lanceranno il referendum contro la revisione della legge sulla caccia recentemente approvata dal parlamento. «Con la nuova legge sarebbe più facile abbattere tutta una serie di specie protette», afferma Schoenenberger. «Inoltre, l’abbattimento di certi animali sarebbe possibile anche se non hanno provocato alcun danno: potranno essere abbattuti per motivi preventivi, solo perché esistono. Ciò sfocerebbe in decisioni arbitrarie basate su scelte politiche e non sulla scienza o l’etica. Noi siamo quindi favorevoli a mantenere la legge attuale».