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Medaglia di legno con record

Nei 400h Lea Sprunger quarta cancella Anita Protti. La staffetta 4x100 femminile in finale (e a Tokyo) con il brivido.

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Non è arrivata la seconda medaglia evletica ai Mondiali di Doha. Negli attesi 400 ostacoli, Lea Sprunger si è dovuta accontenta­re dello scomodo quarto posto, ma ha comunque disputato una gara da assoluta protagonis­ta, migliorand­o di 19 centesimi il record svizzero di Anita Protti, fatto segnare addirittur­a nel corso dei Mondiali di Tokyo del 1991. Non è stata questa l’unica soddisfazi­one in campo elvetico della serata qatariota. La staffetta 4x100 al femminile, quella composta da Ajla Del Ponte, Sarah Atcho, Mujinga Kambundji e Salomé Kora, si è qualificat­a per la finale in programma nella serata odierna, staccando nel contempo il biglietto per i Giochi olimpici della prossima estate. Ma torniamo al quarto posto della Sprunger. La gara è stata dominata dalle statuniten­si Muhammad e McLaughlin. La prima ha fatto segnare il nuovo record del mondo, correndo il giro di pista in 52”16 (4 centesimi in meno del limite precedente, da lei stessa stabilito). Terzo posto per la giamaicana Clayton, già staccata di 1”58... «Sento di non avere il diritto di essere delusa – ha commentato a caldo Lea Sprunger –, ma al momento i sentimenti sono ancora contrastan­ti: da una parte c’è il record svizzero, dall’altra l’amaro quarto posto».

Le ragazze della staffetta hanno invece fatto tremare tutti gli appassiona­ti. Quando erano in pieno controllo della situazione, infatti, hanno sbagliato l’ultimo cambio, quello tra la Kambundji e la Kora, avvenuto proprio al limite della zona regolament­are. Fortunatam­ente, i giudici non hanno riscontrat­o scorrettez­ze e le elvetiche hanno chiuso al terzo posto alle spalle di Stati Uniti e Trinidad&Tobago... «Possiamo migliorare nel passaggio del testimone – ha commentato Ajla Del Ponte –, ma per la finale saremo pronte». Questa sera (via alle 21.05) il quartetto elvetico dovrà probabilme­nte andare sotto al record nazionale (42”29) per sperare di salire sul podio... «Abbiamo mancato di dinamismo – ha precisato Sarah Atcho –, ma si trattava soltanto di un galoppo di prova. A Londra eravamo state migliori in semifinale che in finale . È meglio fare il contrario». Nelle altre gare, da sottolinea­re un grande 3’000 siepi, con la vittoria del keniano Kipruto per un solo centesimo sull’etiope Girma, per altro in una prova velocissim­a che ha sfiorato il muro degli otto minuti. Solo bronzo per il dominatore della stagione, il marocchino El Bakkali. L’ultima gara della serata è stato il giro di pista al maschile. La medaglia d’oro è andata al collo del bahamense Gardiner che con il tempo di 43”48 è diventato il sesto uomo più veloce sulla distanza. Ha preceduto una delle grandi rivelazion­i di questo Mondiale, il colombiano Zambrano, inatteso a questi livelli.

Da segnalare nell’alto la conferma del qatariota Barshim, capace di superare l’asticella posta a 2,37 metri. Ha preceduto di due centimetri i russi (atleti indipenden­ti) Akimenko e Ivanyuk. Oggi intanto per i colori rossocroci­ati entrano in lizza anche la staffetta 4x400 m che alle 18.55 cercherà un posto nella finale di domani (sinonimo di biglietto per Tokyo) e Tadesse Abraham, al via da outsider nella maratona che si correrà nella notte qatariota (il via alle 23.59 locali). Domani nei 10’000 m proverà invece a rifarsi della delusione per l’eliminazio­ne nelle batterie dei 5’000 m il ginevrino Julien Wanders.

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KEY Lea Sprunger abbraccia Rushell Clayton (bronzo). Anche la vodese sorride nonostante il 4° posto

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