laRegione

Per un ambientali­smo realizzabi­le

- Di Michele Moor, candidato Ppd al Consiglio nazionale

“L'interesse che i giovani hanno per i problemi del mondo è certamente lodevole e per questo vanno sostenuti, ma quando qualcuno usa bambini e adolescent­i per interessi personali, merita solo di essere condannato”.

Il presidente russo, Vladimir Putin, non si è fatto pregare quando, pochi giorni fa, (...)

(...) a un forum sull’energia, è stato stuzzicato sul fenomeno Greta Thunberg e su quello che, de facto, è diventato il dogma laico del XXI secolo: quello dell’ecologismo. Intendiamo­ci: chiunque abbia a cuore il futuro del nostro Paese e dei nostri figli non può non essere preoccupat­o dai mutamenti climatici, ormai sotto gli occhi di tutti. Ma spiace constatare che un problema così serio – sulle cui cause la comunità scientific­a è tutt’altro che unanime – venga cinicament­e strumental­izzato a fini politici, che poco hanno a che fare con la tutela dell’ambiente. Ciò a cui stiamo assistendo in realtà, in Svizzera e nel resto del mondo occidental­e, è l’affacciars­i di una nuova e più accattivan­te declinazio­ne del socialismo che, buttato fuori dalla porta della Storia, cerca di rientrarne dalla finestra.

Che dietro il fenomeno Greta ci sia qualcosa che non quadra, ormai è assodato. Basti pensare che, ben prima dell’adolescent­e svedese, a essere applaudito davanti alla platea dell’Onu fu un ragazzino di nome Felix Finkbeiner quando, anticipand­o di vent’anni la bontà di recenti studi scientific­i (in primis quello realizzato dall’Eth di Zurigo) propose di far piantare miliardi di alberi per assorbire l’inquinamen­to. E prima di lui, nel 1992, fu la canadese Severn Suzuki, coetanea di Felix, a ricevere le ovazioni delle Nazioni Unite attaccando la classe politica mondiale per le scarse attenzioni dedicate all’ambiente. Felix e Severn, però, proponevan­o soluzioni semplici ed economicam­ente sostenibil­i, non tasse e balzelli come sta avvenendo nel nostro Paese. Introdurre un aumento del prezzo del carburante di 10 o 12 centesimi al litro non modificher­à in alcun modo le abitudini degli automobili­sti, molti dei quali sono costretti ad utilizzare l’auto per recarsi al lavoro. Così come la tassa sui biglietti aerei, se non adottata a livello mondiale, non sortirà alcun effetto positivo sull’ambiente e porterà sempliceme­nte i ticinesi a volare da Malpensa, al posto che da Agno e Zurigo. Tutto ciò, naturalmen­te, non significa che non si possa o debba fare nulla. Al contrario. Ma dovremmo sforzarci di offrire soluzioni con il giusto equilibrio, invece che punire e colpevoliz­zare chi non si allinea alla vulgata verde. Vanno insomma avanzate proposte realizzabi­li, che premino i comportame­nti virtuosi e stimolino scelte consapevol­i ed economicam­ente sostenibil­i per tutti. Soprattutt­o per quegli svizzeri che non capiscono per quale motivo debbano farsi carico dei destini del mondo quando i politici che li soffocano di imposizion­i non abbiano nulla da ridire su Paesi, e interi continenti, dove si scaricano i rifiuti (compresi quelli tossici) in fiumi laghi e mari, non esistono filtri per gli impianti di riscaldame­nto, né depuratori per le acque.

Sono convinto che aiutare l’ambiente sia possibile offrendo sgravi e incentivi, premiando, e non vessando, cittadini e imprese virtuosi, proponendo una ristruttur­azione in senso ecologico degli edifici, incrementa­ndo la riforestaz­ione, anche nelle città, riducendo l’uso di materie plastiche, promuovend­o la mobilità a basse emissioni di CO2 (ad esempio introducen­do un sussidio di 500 franchi sul prezzo d’acquisto delle bici elettriche), offrendo posteggi Park and Rail a un prezzo simbolico di un franco al giorno per i lavoratori e introducen­do biglietti a tariffe ridotte per chi si reca al lavoro coi mezzi pubblici. I Verdi e la Sinistra, invece, sembrano concentrar­si su aspetti secondari, come l’accaniment­o contro le auto. Fingono di dimenticar­e che gli allevament­i causano tra il 15 e il 17% di tutte le emissioni di gas serra di origine antropica. Ovvero, più di tutti i trasporti messi insieme: auto, camion, aerei e navi cargo messi insieme.

Non andremo lontani se, al posto della concretezz­a, chi afferma di battersi per l’ambiente si farà sempre accecare da motivazion­i ideologich­e.

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