Un Ticino forte a Berna
Passata la calda primavera di elezioni cantonali, ci apprestiamo ora a vivere un autunno elettorale altrettanto intenso e vivace. Tutti i gruppi politici sono scesi in campo con la prerogativa di conquistare i seggi in palio al Consiglio nazionale e al Consiglio agli Stati e per questo abbiamo assistito a congiunzioni di liste a destra, a sinistra e al centro.
Questa competizione è sicuramente positiva perché permette di dibattere più temi e di mettere a confronto le diverse sensibilità dei candidati. Terminata la campagna elettorale, se vogliamo un Ticino credibile e che venga ascoltato a Berna, è importante però che i parlamentari ticinesi eletti sappiano dialogare tra di loro, tessere legami con i colleghi d’oltre Gottardo, ma soprattutto ascoltare e sostenere uniti le rivendicazioni / richieste del Ticino, altrimenti resteremo sempre il calimero della Svizzera. Oggi è molto più difficile organizzare e stabilizzare il consenso, per poter conseguire obiettivi che trascendano l’immediato. La complessità del sistema svizzero – grazie alla quale si giunge a soluzioni condivise e quindi durature – sta proprio nella ricerca del consenso. Il ruolo di Senatore alla Camera Alta richiede senso dello Stato, capacità di ascoltare, di mediare e di comunicare, per risolvere problemi concreti e creare tutti i presupposti affinché la ricetta del successo elvetico non sia stravolta. Qualità che vedo in Giovanni Merlini, uomo di spessore politico e forte di un’esperienza a tutti i livelli istituzionali, comunale, cantonale e federale. A Berna Giovanni ha saputo farsi particolarmente apprezzare per i suoi interventi a favore di un mercato del lavoro sano, per una giustizia più efficace e per una piazza finanziaria forte. Per questo sono sicuro che Giovanni, con il suo impegno e lavoro, al Consiglio agli Stati saprà rafforzare la concertazione politica tra il Ticino e Berna, a favore di un Ticino che merita più rispetto e attenzione per le sue peculiarità territoriali, culturali, economiche e sociali.