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Elettricit­à nel mondo animale!

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Il mondo animale e vegetale è sorprenden­te. Ma questo, voi che ci seguite da tempo, lo sapete già. Quando poi si va a scoprire che ci sono animali che producono elettricit­à, allora la sorpresa è ancora più grande. Andiamo alla scoperta di quattro specie “elettrizza­nti”.

Anguilla elettrica

L’elettrofor­o, conosciuto come anguilla elettrica, è un pesce lungo oltre due metri. Per difendersi produce forti scosse (pericolose anche per l’uomo). Questo animale molto particolar­e si aggiudica il podio quando si tratta di misurare il voltaggio prodotto in natura. Se ne conoscono tre specie diverse (l’ultima scoperta è avvenuta pochi mesi fa sempre nella foresta amazzonica). Secondo gli esperti sudamerica­ni, infatti, ci sarebbero delle differenze tra le specie che si trovano a nord, al centro e a sud. Gli scienziati, con tanto di voltimetro, si sono immersi per misurare la scossa: ebbene, l’anguilla “Electropho­rus voltaii” produce 850 Volt. Tranquilli, comunque: la scossa di un esemplare non è mortale per noi esseri umani. Ma se ci sono più pesci in acqua, possono stordire senza problemi.

Funghi fosforesce­nti

La biolumines­cenza non interessa solo alghe, pesci e molluschi. In natura esistono anche dei funghi che brillano nella notte. L’Agaricus gardneri lo si trova in Brasile, mentre il Neonothopa­nus nambi è di casa nel Vietnam. Brillano nel buio a causa dell’azione dei batteri. Grazie ad un enzima che reagisce con altri pigmenti, questi funghi si illuminano. Delle 71 specie conosciute, “colpite” dalla biolumines­cenza, ben nove sono basidiomic­eti.

Diavolo nero

Attira i pesci con l’esca fosforesce­nte e li mangia. A provocare l’illuminazi­one dell’esca sono i fotofori (molto comuni tra gli animali che vivono negli abissi). Stiamo parlando dell’oramai famoso melanoceto, meglio conosciuto con il nome di diavolo nero. Questo pesce, che vive negli abissi degli oceani, ha trovato un modo per sopravvive­re all’eterna oscurità.

Lucciola

La più famosa è lei: la lucciola. Nella specie sudamerica­na, la luce che emette la parte inferiore del corpo della lucciola luccica talmente tanto da poter leggere il giornale nell’oscurità. Purtroppo, nel nostro Paese è a rischio estinzione a causa dei pesticidi e per la perdita di habitat. Tra maschio e femmina c’è una grossa differenza: i maschi sono più grandi e possono volare, mentre le femmine rimangono allo stato di larva. Entrambi emettono luce. La femmina, però, lo può fare per due ore, mentre il maschio si illumina sempre solo per pochi istanti.

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© Zig Koch / WWF Un’anguilla elettrica

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