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I costruttor­i del resto della Svizzera non devono iscriversi all’albo ticinese

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La Legge sugli impresari costruttor­i si aggiorna. E l’esperienza – breve – della Legge sulle imprese artigianal­i (Lia), con relativo albo al quale le ditte che volevano lavorare in Ticino dovevano iscriversi, è servita. Ne dà notizia la Rsi: venerdì il Consiglio di Stato ha approvato la modifica, mettendo nero su bianco che le società provenient­i da altri cantoni non dovranno più iscriversi all’albo ticinese. Sarà sufficient­e notificars­i, e questa novità piace sia agli impresari costruttor­i sia ai sindacati. “Si rispetta la Legge sul mercato interno”, ha confermato il direttore della Società svizzera impresari costruttor­i Ticino Nicola Bagnovini sempre alla Rsi. Proprio attorno alla Legge sul mercato interno avevano ruotato i ricorsi contro la Lia, poi accolti, della Commission­e della concorrenz­a e di alcune ditte di oltre San Gottardo. Accoglimen­to dei ricorsi che ha poi portato il governo alla decisione di licenziare un messaggio con cui si chiedeva il ritiro della stessa Lia. Contro questa decisione, gli stessi ambienti, in primis l’Unione delle associazio­ni dell’edilizia (13 categorie artigianal­i rappresent­ate), che avevano fortemente voluto la legge annunciaro­no un anno fa di non promuovere referendum. Mancava, a loro dire, “un convinto sostegno da parte della maggioranz­a politica” per “salvaguard­are una legge fortemente voluta e combattere un’opposizion­e basata sulla demagogia”.

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