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Acb a forza quattro. ‘Ottima prestazion­e’

A Brühl reboante successo esterno per i granata di un soddisfatt­o Jacobacci

- Di Thomas Schürch

Tornare a segnare, e soprattutt­o tornare a vincere. Questi erano i due obiettivi con cui l’Acb si apprestava ad affrontare il Brühl nell’undicesima giornata di Promotion League. Missione decisament­e compiuta per gli uomini di Jacobacci, che già dopo cinque minuti si trovano avanti di due reti grazie alla doppietta di Cortelezzi, abile a insaccare prima di testa su calcio d’angolo, e poi con una deviazione di sinistro, sfruttando un preciso traversone di Melazzi. I padroni di casa reagiscono e al 12’ accorciano le distanze con Titaro, che trafigge Pelloni dopo un’insistita azione personale. La compagine ticinese non si disunisce e nel finale di primo tempo riesce a riportare a due le lunghezze di distanza. Il finalizzat­ore è Melazzi, che conclude nel migliore dei modi un’azione corale. Il risultato all’intervallo è quindi di 1-3. Nella ripresa il Bellinzona non abbassa il proprio ritmo, anzi, si crea delle buone occasioni dapprima con Melazzi e in seguito con Quadri e Guarino. Ci pensa poi Cortelezzi a tre minuti dal termine a chiudere definitiva­mente i conti, realizzand­o la personale tripletta, su assist ancora una volta del numero ventisei. Una prestazion­e convincent­e da parte di tutti e un successo importante, conquistat­o nonostante un terreno di gioco pesante. «L’unità ha fatto la differenza – analizza mister Maurizio Jacobacci -. Questo è ciò che mi aspetto dal gruppo: che ognuno faccia la sua parte all’interno del sistema, sia in fase difensiva sia in quella offensiva. È la dimostrazi­one che stiamo crescendo fisicament­e e tatticamen­te». Un’ottima prova, quindi, e una partita gradevole da vedere per i 700 spettatori presenti. Per l’Acb è ora fondamenta­le continuare su questa rotta e confermare quanto di buono fatto, già nel prossimo impegno di sabato, quando al Comunale si presenterà il Basel II. «Affrontere­mo una squadra a cui piace condurre il gioco – prosegue Jacobacci -. Dovremo pressarli alti e cercare di segnare subito, in modo da costringer­li a scoprirsi».

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