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Uno su tre per le ticinesi

Sorride solo la Sam. Che però per venire a capo del Nyon deve sudare oltre il previsto. Nulla da fare per Lugano e Riva.

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Il weekend del basket di Lega nazionale A si è concluso con una vittoria e due sconfitte. A fare festa, nella logica delle cose, è stata la Sam, che ha comunque ha dovuto soffrire non poco per venire a capo del Nyon. E preventiva­bili, considerat­a la loro inferiorit­à, sono pure i k.o. con i quali hanno archiviato il weekend tanto il Lugano (sul parquet dell’Olympic) quanto il Riva (in casa dell’Hélios).

I bianconeri hanno tenuto ritmo e punteggio sino al 5’ del secondo quarto, dopo punteggi in altalena: 28-26. Sono tuttavia bastati un paio di pasticci in attacco e altrettant­e distrazion­i difensive per consentire ai burgundi di portarsi a +8, poi lievitato salito a 11, 46-35. Nel terzo quarto, trascinati da un ottimo ex, Pollard 0(18 punti), al 6’ si sono portati sul 63-49 e da lì sul 72-66 all’ultima pausa. Due contropied­i a inizio quarto hanno chiuso la gara: dal +20, si è continuato a giocare con i Tigers a recuperare quando anche i grigi si sono decisi a sanzionare la veemenza (eufemismo) dei friborghes­i. Ovvio aggiungere che non hanno influito sul risultato: 88-77 alla fine. Da sottolinea­re le assenze di Parker per bianconeri e quella di Touré per i burgundi. Ventidue palle perse a 10 sono significat­ive, però i bianconeri hanno totalizzat­o 46 rimbalzi a 33, 19 dei quali in attacco: un bel segnale.

Nel massimo campionato femminile, il Riva nulla ha potuto in Vallese, dove era ospite dell’Hélions: 58-36 alla pausa e 95-61 alla fine sono un’evidente conferma della situazione del baby Riva al cospetto delle avversarie.

Difese allegre a Massagno

Per la Sam, debutto casalingo complicato da una difesa più che allegra che ha alimentato le speranze del Nyon, capace di mettere in ridicolo la retroguard­ia difesa dei massagnesi: 52 punti nel primo tempo, 47 nel secondo, 14/26 da 3, 14 rimbalzi offensivi e 17 punti in contropied­e, sono cifre lapidarie. Su tutti il play Jordan Stevens, 33 punti, 6/11 da 3, coadiuvato da Sane che ha fatto a fette Aw e compagni, 13 rimbalzi e 20 punti. E la Sam? Partita a tutta, 12-5 al 5’ il che deve aver fatto da tarlo nelle teste e i risultati si sono visti. Uno 0-13, con 4 triple, ha portato il Nyon sul 19-24 al 9’: poi Miljanic, il migliore (alla fine 32 punti, 12/18 al tiro, 6 rimbalzi), ha infilato la tripla sulla sirena, 24-29. Secondo quarto con parità a quota 33 al 2’: poi di nuovo Nyon avanti, con un +6, 44-50 al 7’. E chiusura di tempo, ancora Miljanic da 2 allo scadere: 49-52. Nel terzo quarto la Sam impatta a quota 58 al 3’, e poi il risultato rimane in altalena sino al 75-71, definito ancora da Miljanic sulla sirena da 3. La svolta arriva nell’ultimo quarto: la sigla Dusan Mladjan, con 10 punti consecutiv­i, 93-83 e poi Slokar (molto positivo) e Kelly (molto opaco) completano l’opera. «Mi tengo i due punti e nulla di più – il commento di Gubitosa, distrutto dalla non difesa dei suoi –. Speriamo serva a qualcosa».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Vittoria sì, ma sulla quale c’è da meditare

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