‘Sconti’ dal dottore
Cinque casse malati proporranno la nuova formula MediX che limita l’accesso alle cure e prevede uno sconto del 20% per gli assicurati che vanno da un professionista della rete
Centocinque medici di famiglia (su 350) si riuniscono in un’unica rete in Ticino creando il modello ‘medici di famiglia MediX Ticino’. Sarà proposto da alcune grosse casse malati (oggi sono cinque ma dal prossimo anno saranno di più). Chi lo sceglie avrà uno sconto del 20% sul premio, ma in caso di bisogno, come primo passo, dovrà consultare un medico di famiglia della rete che lo indirizzerà, se necessario, verso uno specialista. Chi bypassa il medico di famiglia rischia di perdere lo sconto applicato dalla cassa malati o di doversi pagare la fattura dello specialista di tasca propria.
«Così il medico di famiglia torna ad avere un ruolo centrale nella definizione delle cure. Un vero coordinamento aiuta a ridurre ospedalizzazioni ed evitare lunghi iter diagnostici, terapie inutili, doppioni di esami. Infatti il medico di famiglia, grazie alla stretta relazione con i pazienti, riconosce rapidamente disturbi gravi. Questo modello esiste in altri 18 cantoni dove permette un risparmio del 15-20% sui costi sanitari», ha spiegato ieri in una conferenza stampa a Lugano il dottor Christian Garzoni. Il medico ha presentato l’iniziativa con la dottoressa Greta Giardelli. Il modello sarà operativo da gennaio 2020.
Ai 105 medici, la rete offrirà sostegno e qualità. Ciascuno continuerà a lavorare nel suo studio ma avrà l’appoggio della rete. L’unione fa la forza è stato detto più volte. I 105 professionisti saranno suddivisi in 5 distretti e nove circoli di qualità. «Il medico di famiglia è in pericolo: siamo confrontati con grandi centri medici e una medicina sempre più complessa. La rete servirà per condividere conoscenze ed esperienze. Lo faremo in incontri mensili per aumentare la qualità delle cure. Tra le nostre priorità l’aumento dei generici, la riduzione della polimedicazione e degli psicofarmaci negli anziani», precisa il medico.
Entro il 2023 tutti gli studi medici affiliati avranno la certificazione Equam, una fondazione indipendente di certificazione di qualità in ambito medico. «Daremo anche feedback statistici, ad esempio, sui costi generati dai singoli membri. Ciascuno potrà vedere come si situa rispetto agli altri», aggiunge Garzoni.
Il 70% sceglie di ‘limitarsi’
Ogni paziente vuole spendere il meno possibile e scegliere come curarsi. In Ticino il 40% degli assicurati opta per l’attuale modello del medico di famiglia che si basa su liste di professionisti decisi dalle assicurazioni. Un altro 30% degli assicurati predilige formule di limitazione all’accesso delle cure, tramite la consultazione di un call center medico (come Premed 24, Telmed). Nella nuova formula invece sono gli stessi medici di famiglia che si sono organizzati in una rete e stipulano contratti con le assicurazioni. «Vogliamo riportare il medico al centro del processo di cura».
L’emorragia di camici bianchi
La rete si prefigge anche di garantire il supporto nel passaggio generazionale tra membri più anziani e membri più giovani. Un tema scottante vista la penuria di medici di famiglia in Ticino. Per soddisfare il bisogno cantonale – secondo uno studio della Supsi del 2012 – servirebbero nei prossimi 20 anni 16 nuovi camici bianchi l’anno. Non ne abbiamo nemmeno la metà. A farne le spese tra qualche anno saranno soprattutto le valli, dove si farà sentire l’emergenza medici di famiglia. (Per chi volesse approfondire: www.medix-ticino.ch).