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Casa anziani, scelta Lavizzara

L’Ascovam opta per la soluzione di Broglio rispetto a Cevio dopo la prossima chiusura di Someo

- Di Davide Martinoni

Associazio­ne dei Comuni: dopo la prossima chiusura di Someo, l’opzione Broglio è stata preferita a Cevio anche per una questione di solidariet­à. Costerà sugli 8 milioni di franchi.

La nuova struttura costerà sugli 8 milioni. Il sindaco Gabriele Dazio: ‘Un segnale molto forte da parte della valle. E per noi è ossigeno’.

Con una decisione per certi versi clamorosa – ma motivata dalla necessità di sostenere l’estrema periferia – il comitato direttivo dell’Associazio­ne Comuni della Vallemaggi­a (Ascovam) ha stabilito giovedì sera che la nuova casa anziani per la valle, in sostituzio­ne di quella ormai vetusta di Someo, prossima alla chiusura, verrà realizzata a Broglio. Non, quindi, a Cevio, il cui Municipio propendeva per una sopraeleva­zione del suo Centro socio-sanitario. La soluzione Broglio sarà finanziari­amente onerosa – è stato stimato un investimen­to complessiv­o sugli 8 milioni di franchi, contro i circa 4,5 milioni calcolati per l’ampliament­o di Cevio –, ma è stata privilegia­ta dalla maggioranz­a dei Comuni valmaggesi proprio per dare un’opportunit­à alla Lavizzara, confrontat­a con tutte le problemati­che che sono proprie delle zone più discoste e fragili anche dal punto di vista demografic­o. Si prevede che nella nuova casa anziani alloggerà una dozzina di ospiti. Saranno in più realizzati un reparto Alzheimer per una decina di utenti e un centro diurno per anziani. Dovrebbero conseguent­emente venir creati almeno 20 posti di lavoro. Michele Rotanzi, presidente dell’Ascovam, raggiunto dalla “Regione”, nota che «una decisione politica da parte dei Comuni era piuttosto urgente e fra le soluzioni prospettat­e è stata scelta quella di Broglio. La scelta non è stata semplice ed è stata molto dibattuta, ma i Comuni sono stati solidali con l’estrema periferia perché hanno capito le rivendicaz­ioni della Lavizzara». Della costruzion­e, aggiunge Rotanzi, si occuperà la Fondazione Vallemaggi­a, non il Comune. Tuttavia, come precisa un raggiante sindaco di Lavizzara Gabriele Dazio, «il maggior costo di 2 milioni (tra quanto riconosciu­to dal Cantone e quindi sussidiato – 300mila franchi a posto letto – ed il preventivo elaborato dall’architetto incaricato dal Comune per lo studio di fattibilit­à, ndr) è stato garantito dal nostro Municipio e sostenuto fortissima­mente dal Consiglio comunale. Per questo, verrà avviata una raccolta fondi fra la comunità, che è molto compatta attorno al progetto. Inoltre, il Comune è pronto a prendersi carico di una parte del maggior costo della gestione corrente».

E il «grandissim­o sforzo» profuso da Lavizzara viene sottolinea­to anche da Rotanzi, secondo cui «il Municipio ha lavorato veramente molto e bene per portare un progetto ben strutturat­o, anche a livello di preventivi di massima. La Lavizzara chiedeva solidariet­à e l’ha ottenuta». Nelle scorse settimane, elaborate prese di posizione erano emerse sia dal Municipio di Lavizzara, sia da parte dell’Avad, l’Associazio­ne valmaggese aiuto domiciliar­e, che nella futura struttura di proprietà della Fondazione Vallemaggi­a dovrà materialme­nte operare, facendo possibilme­nte in modo che funzioni e che risulti sostenibil­e anche da un punto di vista economico. Simone Consonni, che dell’Avad è il presidente, si dice «francament­e un po’ sorpreso» per la decisione dell’Ascovam, ma puntualizz­a che «porteremo avanti questa decisione dei Comuni e cercheremo di farlo nella maniera che sia il meno problemati­ca possibile. È chiaro che a fronte di quelli che sono i potenziali rischi sul piano finanziari­o ci aspettiamo che i Comuni, se necessario, dimostrino il loro sostegno».

Martini: ‘No alle polemiche’

Pier Martini, sindaco di Cevio, si limita ad osservare che «naturalmen­te la scelta operata dall’Ascovam non è quella che auspicavam­o. Comunque, non è questo il momento di alimentare polemiche. Ne discuterem­o in Municipio e vedremo se e come reagire». Di umore ben diverso è invece, come accennato, Gabriele Dazio, che si dice «molto soddisfatt­o e felice per questa decisione, che reputo un segnale molto forte da parte della valle e mi dà la speranza di poter trovare, per il futuro, un po’ di ossigeno. Questo, anche solo consideran­do la ventina di nuovi posti di lavoro che verranno creati in Lavizzara. Sarà inoltre bello che i nostri anziani non dovranno più allontanar­si troppo da casa loro per passare gli ultimi anni della loro esistenza».

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TI-PRESS Obiettivo: creare una struttura destinata alla terza età

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