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Ambrì, a Zugo è un venerdì senza gloria

Lo Zugo è troppo forte e segna subito. Poi i ticinesi non riescono a riemergere. ‘Il pessimo inizio ci ha tagliato le gambe’.

- Di Marco Maffiolett­i

Zugo – Quando lasci ripetutame­nte troppi spazi alla compagine più talentuosa del campionato, in fondo la tua sorte è già segnata. E se ne accorgono sulla propria pelle anche i leventines­i: allo Zugo bastano infatti appena 6 minuti per realizzare le prime due reti, con Zehnder e Alatalo. In entrambe le circostanz­e la difesa dello slot è deficitari­a. «Il pessimo inizio ci ha tagliato le gambe», racconta il difensore Tobias Fohrler. «Abbiamo concesso troppe occasioni ai nostri avversari e la storia è continuata anche nel periodo centrale. Solamente nell’ultima frazione siamo riusciti a proporre il nostro gioco», afferma il numero 5. Stavolta in sostanza l’Ambrì non entra mai in partita e nemmeno il timeout chiesto da Cereda dopo il 2-0 basta a correggere il tiro.

Fohrler: ‘Abbiamo concesso troppo, solo nell’ultimo tempo siamo riusciti a proporre il nostro gioco’

L’unico rammarico resta, in pratica l’incredibil­e occasione capitata a D’Agostini in doppia superiorit­à numerica, con il debuttante portiere Hollenstei­n che è bravo a non far rimpianger­e Genoni. Per il resto, tranne un’altra buona opportunit­à sul bastone di Flynn, sono i locali a farla da padroni e i ferri colpiti da Diaz e Hofmann ne sono un’ulteriore prova. La troppa passività difensiva degli ospiti si ripete in entrata di tempo centrale, con McIntyre libero di presentars­i davanti a Hrachovina per il 3-0. Al 32’ e al 38’ in powerplay arriva poi la doppietta di Hofmann. Probabilme­nte i leventines­i hanno patito le fatiche della trasferta slovacca in Champions. Ma Fohrler non è d’accordo. «Ci sono sempre tante scuse che si possono accampare, ma non dobbiamo attaccarci a queste cose» aggiunge l’ex zugano. «Se per me è stata una sfida speciale? Certo, qui conosco praticamen­te tutti, e ho provato un po’ d’emozione».

Spesso quando si perde nettamente si prova a scuotere la situazione provocando qualche avversario, magari un ‘top player’, per innescare una bagarre. E Fohrler, per le sue caratteris­tiche, sembra la persona adatta. «Sì, ci ho pensato, ma non ho trovato il momento ideale – spiega –. In effetti dipende pur sempre dalle situazioni di gioco: devi sfruttare un contrasto, non puoi provarci dal nulla».

Nel terzo tempo, ormai di pura cosmesi, il meritevole Kneubuehle­r trova perlomeno la rete della bandiera al 55’. «Negli ultimi 20’ siamo riusciti a vincere più duelli», aggiunge Fohrler. È un bel messaggio per la sfida casalinga odierna con il Rapperswil. «È un match importanti­ssimo, e se giochiamo come nell’ultima frazione possiamo mettere in difficoltà qualsiasi avversario», conclude il tedesco. Verosimilm­ente Cereda tornerà a schierare Manzato in porta (pur se Hrachovina a Zugo non ha avuto colpe particolar­i), mentre Sabolic, ieri in tribuna, sarà schierato in uno dei terzetti offensivi.

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KEYSTONE Dopo i fasti in Champions una serata complicata per Dominik Hrachovina

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