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Forfait letti, il Tram respinge i ricorsi di due proprietar­i

Residenze secondarie: respinti i primi ricorsi interposti da due proprietar­i a Bellinzona e Airolo Il Tribunale amministra­tivo ritiene sostenibil­e il sistema di prelievo fissato nella Legge cantonale sul turismo

- Di Marino Molinaro

Il Tribunale amministra­tivo cantonale (Tram) sta rispondend­o in questi giorni ai primi ricorsi interposti in estate da vari proprietar­i di residenze secondarie che contestano il metodo di prelievo della tassa di soggiorno nella forma del cosiddetto ‘forfait letti’, ossia una cifra stabilita nella Legge cantonale sul turismo (L-Tur) variabile dai 15 ai 100 franchi per posto letto. Chi occupa raramente il rustico o l’abitazione secondaria ritiene di pagare troppo, da qui la richiesta di addebitare l’uso reale che se ne fa. Una richiesta che diversi proprietar­i hanno sottoposto al Tram dopo che dal 2018 l’Organizzaz­ione turistica regionale Bellinzona e Alto Ticino (Otr-Bat), preposta al prelievo della tassa, ha ‘stretto i bulloni’ riprendend­o gli incarti gestiti in precedenza dagli ex quattro enti turistici, effettuand­o le verifiche mai fatte prima, aggiornand­o i dati e invitando i proprietar­i a pagare il dovuto, peraltro retroattiv­amente, ciò che ha permesso di incassare per il solo 2018 ben 130mila franchi in più rispetto al passato. Una differenza dovuta alle lacune presenti nei vecchi accertamen­ti e alle disparità di trattament­o sia all’interno del singolo comprensor­io sia fra i quattro enti. Ora il Tram – ha appreso la ‘Regione’ – in due casi ha respinto i ricorsi interposti da un luganese proprietar­io di un rustico ad Airolo e di uno svizzero-tedesco titolare di una casa di vacanza a Bellinzona. Patrocinat­o dall’avvocato Filippo Gianoni, quest’ultimo evidenziav­a nel ricorso di essere celibe, di non avere figli e di essere l’unico utilizzato­re dell’edificio per una media di 7-9 giorni all’anno. Un uso esiguo verificabi­le dal consumo d’acqua potabile e corrente elettrica. Perciò – sosteneva nel ricorso contro la nuova tassa annua 2018 ammontante a 420 franchi per sei letti, sestuplica­ta rispetto alla precedente di 70 franchi relativa all’unico letto realmente occupato – chiedeva di poter provare un utilizzo nettamente inferiore rispetto all’ammontare della nuova tassa forfettari­a applicatag­li. Il tutto rimarcando peraltro che mancherebb­ero, nel caso concreto, i soggetti fiscali indicati dalla LTur oltre ai titolari degli edifici, ossia i “membri delle loro famiglie”.

‘Grande dispendio di tempo e mezzi’

Nella sentenza il Tram richiama il motivo per cui il legislator­e ha scelto il metodo sancito dalla L-Tur: “La schematizz­azione permette sia di privilegia­re dal punto di vista economico il turista-proprietar­io e il turista di lunga permanenza rispetto al turista classico che soggiorna soltanto per un breve periodo, sia di sgravare gli enti turistici locali dal compito di verifica delle presenze effettive, alleggeren­do pure i proprietar­i dal compito di contabiliz­zare le loro presenze nelle dimore”. La determinaz­ione precisa del numero di pernottame­nti effettivi, rimarca il Tram, “sarebbe infatti possibile solo con un grande dispendio di tempo e di mezzi da parte dell’autorità di controllo”. D’altro canto il sistema in vigore in Ticino risulta “in generale consentito e diffuso a condizione che il forfait letti si avvicini il più possibile alle circostanz­e concrete. È tuttavia possibile che in singoli casi comporti delle divergenze rispetto al reale utilizzo”. Ciò, conclude il Tram, “risulta ad ogni modo ancora accettabil­e e dev’essere ammesso nell’interesse di una semplifica­zione del sistema di riscossion­e”.

La palla è dunque nel campo del proprietar­io: “È dalla sua volontà, e dall’uso potenziale, che dipende il numero di letti presenti”. Lo stesso concetto viene ribadito nell’altra sentenza: “Per la fissazione della tassa nella forma forfettari­a non è determinan­te se e per quanto tempo il posto letto sia occupato, essendo sufficient­e l’uso potenziale dell’edificio”. Quanto alla tariffa massima consentita dalla L-Tur pari a 100 franchi a letto, “essa si basa su una media di 50 pernottame­nti all’anno per posto letto, pari a un’aliquota di 2 franchi per notte a persona”. Ciò che “appare sostenibil­e e non dà ancora luogo a una lesione dei principi costituzio­nali invocati dal ricorrente”. Il quale “non può limitarsi ad affermare di essere celibe e senza figli per sfuggire al pagamento, considerat­o che anche altre persone possono soggiornar­e con lui”.

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Diversi i ricorsi contro le nuove decisioni dell’Organizzaz­ione turistica
TI-PRESS sottoscrit­ta Una petizione e consegnata da 1’215 ticinesi mese al Cantone a inizio L-Tur dalla chiede di eliminare forfait il principio del ad esempio con sostituend­olo dell’autocertif­icazione quello pernottame­nti. dei reali Diversi i ricorsi contro le nuove decisioni dell’Organizzaz­ione turistica

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