‘Tassare i robot è un’idiozia’
L’idea di tassare i robot per risanare l’Avs potrebbe essere un strada percorribile? In fondo stanno sostituendo il lavoro umano. O è una soluzione che non sta né in cielo né in terra? Merlini: È un modo per non risolvere il problema Avs, che è strutturale perché ci giocano contro due fattori: la denatalità da una parte e l’aumento dell’aspettativa di vita dall’altra. Nel 1948, quando è stata introdotta l’Avs si andava in pensione a 65 anni: donne e uomini. Cominciamo a ritornare almeno al ’48, 65 anni per tutti. Se guardiamo in Europa, abbiamo capito qual è la direzione: si va verso il 67, 68, 69, anche 70 anni.
Le possibilità sono tre: o aumentiamo l’età pensionabile o riduciamo le rendite o si trovano soluzioni in mezzo. Il Consiglio federale ha licenziato un messaggio in cui propone l’allineamento a quella che diviene un’età di riferimento, però con la giusta flessibilità che è quello che chiede la gente: la possibilità di andare già a 62 anni fino a 70 anni in modo flessibile, evidentemente sopportando la conseguenza di questa scelta. Per le donne, soprattutto quelle che sono vicine all’età di pensionamento, ci sono delle misure di compensazione per 700 milioni.
Pamini: No, è un’idiozia. I robot sono già tassati con l’imposta sull’utile. Il problema dell’Avs è che fin dalla sua nascita è stata una costruzione errata e ora i nodi vengono al pettine. Quindi nell’immediato andrebbe risanata. Come Udc abbiamo proposto di prendere uno dei tre miliardi che vanno normalmente all’estero e di dirottarli in Svizzera, perché quando la coperta è corta dobbiamo pensare prima ai nostri anziani. E a lungo termine, ma a lungo termine intendo sull’arco di quarant’anni, andrebbe semplicemente spenta. Bisognerebbe permettere perlomeno ai giovani apprendisti e a chi oggi entra nel mercato del lavoro, di non finire in quel buco nero.
Lombardi: Noi abbiamo un problema all’orizzonte che dal 2035 è un problema da 5 miliardi l’anno. Allora, evidentemente non sono i 130 milioni l’anno per dieci anni del fondo di coesione europea che risolvono la questione. Anche il miliardo che Pamini vorrebbe togliere all’aiuto allo sviluppo non basta a risolvere il problema. La tassazione dei robot, convengo, è un pensiero di mezza estate partorito durante una notte insonne. Ma sono totalmente in disaccordo con l’affermazione di Pamini secondo cui l’Avs sarebbe un sistema sbagliato e un buco nero. Non è vero, sta permettendo a milioni di persone e ha permesso nella storia ad altre decine di milioni di avere soluzioni pensionistiche dignitose.
Pensione a 67 anni per tutti, uomini e donne?
Lombardi: Un giorno ci arriveremo, ma adesso dobbiamo migliorare la proposta del Consiglio federale.
Merlini: Un passo alla volta, cominciamo ad armonizzare l’età di pensionamento a 65, poi faremo i passi successivi.
Pamini: Si arriverà lì. Ora incentiviamo le persone a rimanere al lavoro, magari a ritmo ridotto. A chi oggi va in pensione voi consigliereste la rendita o il ritiro del capitale?
Merlini: Dipende molto da situazione a situazione. Non si possono dare consigli perché dipende anche quanto uno è riuscito a risparmiare. È chiaro che oggi come oggi per una questione forse anche di prudenza in una situazione, diciamo media, io consiglierei la rendita.
Pamini: Per una persona del ceto medio conviene decisamente la rendita e ciò per un motivo molto semplice: la rendita oggi è esagerata, fuori mercato. Chi sceglie di percepire la rendita, riceve troppo a scapito dei giovani. Sarebbe quindi nel suo interesse scegliere la rendita e non il capitale. Poi bisogna considerare anche lo stato di salute.
Lombardi: La rendita, certamente.