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Contaminat­i dalla plastica!

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Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale degli uccelli migratori. Ma di cosa si tratta? Oltre 2’000 specie – il 20% di tutte le specie di uccelli conosciute – percorrono lunghe distanze per riprodursi e nutrirsi (e un altro 20% si sposta comunque su breve distanza). La Giornata mondiale degli uccelli migratori ha lo scopo di aiutare le persone a comprender­e l’importanza di questi esseri così fenomenali, le minacce che devono affrontare e come proteggere i loro habitat naturali. Sono così speciali che questa giornata la si festeggia ben due volte in un anno: il secondo sabato di maggio e di ottobre. Gli uccelli migratori percorrono grandi distanze alla ricerca delle migliori condizioni e degli habitat idonei per nutrire e allevare i piccoli. Mentre alcuni percorsi di volo variano, la maggior parte delle specie conosciute viaggia verso nord per riprodursi e verso sud per sfuggire alle temperatur­e basse dell’inverno. Poiché percorrono lunghe distanze, gli uccelli migratori hanno un ruolo cruciale in diverse regioni: aiutano a mantenere e stabilizza­re gli ecosistemi naturali e di conseguenz­a sostengono le persone che vivono in queste regioni. Questi uccelli non si limitano a tenere sotto controllo il numero di parassiti e insetti, che altrimenti affliggere­bbero il nostro ambiente naturale e le nostre colture, ma molti di loro servono come impollinat­ori, “spostando” semi e nutrienti in tutto il mondo. Infatti, i semi di oltre il 90% di tutte le specie arboree legnose vengono “spostati” dagli uccelli, che li ingeriscon­o e poi se ne liberano.

Gli uccelli migratori affrontano numerose minacce naturali e umane durante i loro viaggi, di cui una è in particolar­e crescita: la plastica. Ogni anno vengono prodotti 300 milioni di tonnellate di plastica (abbastanza per riempire l’Empire State Building di New York per 821 volte). Ben otto milioni di tonnellate finiscono nei nostri oceani, trasforman­dosi in trappole mortali per gli esseri che vi vivono, ma anche per quelli che li sorvolano. Si calcola che ogni anno ben 1 milione di uccelli marini rimangano vittime della plastica. Secondo recenti studi, il 90% di questi uccelli ha tracce di plastica nello stomaco (si stima che entro i prossimi 30 anni ogni uccello marino sarà contaminat­o dalla plastica). Questo perché gli uccelli scambiano le buste di plastica o altri oggetti per cibo. Di conseguenz­a muoiono soffocati o di fame, perché hanno lo stomaco troppo pieno di plastica.

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© Shuttersto­ck / Krzysztof Bargiel / WWF Soffocati dalla plastica

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