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Novartis non farà più sconti agli ospedali

Costi annui tra i 300 e i 400 milioni se anche le altre aziende dovessero abolire i ribassi

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Da 300 a 400 milioni di franchi l’anno: a tanto ammontereb­be il costo per gli ospedali svizzeri causato dalla decisione di Novartis di sopprimere gli sconti concessi finora sui suoi farmaci. I diretti interessat­i non escludono ora di ricorrere alla concorrenz­a, sempre che quest’ultima non decida di seguire l’esempio dell’azienda farmaceuti­ca. In una lettera inviata a metà settembre agli ospedali, Novartis giustifica questo passo con la necessità di adeguare le sue pratiche all’ordinanza sull’integrità e la trasparenz­a nel campo degli agenti terapeutic­i che entrerà in vigore all’inizio di gennaio. Una motivazion­e che non ha convinto i nosocomi. “La nuova ordinanza non vieta sconti concessi dall’industria agli ospedali, al contrario”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Awp Pascal Bonnabry, responsabi­le della farmacia degli Ospedali universita­ri di Ginevra (Hug). L’ordinanza, ha spiegato, “instaura la trasparenz­a e chiarisce sempliceme­nte l’uso che può essere fatto dei risparmi così ottenuti”. Bonnabry suppone che Novartis tema, a causa di questa maggiore trasparenz­a sugli sconti, che l’Ufficio federale della sanità pubblica possa fare pressione affinché l’azienda abbassi anche i prezzi ordinari. Un’interpreta­zione confutata dall’azienda, secondo cui l’ordinanza include una clausola di retroattiv­ità che concede in ogni caso all’Ufsp un diritto di controllo retroattiv­o sui ribassi praticati finora. Alcuni esperti stimano che la decisione di Novartis causerà spese maggiori di 300-400 milioni di franchi all’anno per gli istituti di cura nazionali. Il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini ha però recentemen­te precisato al Corriere del Ticino (Cdt) che tale cifra corrispond­e alla totalità degli sconti applicati a livello svizzero. Novartis ha infatti assicurato che l’eliminazio­ne dei suoi sconti rappresent­a “pochi milioni di franchi”. Se sarà solo quest’ultima ad abolire i ribassi, il Dipartimen­to sanità e socialità del Ticino ha indicato – sempre al Cdt – che i costi per il cantone ammontereb­bero a 100mila franchi all’anno. Nel caso in cui venissero aboliti tutti i ribassi la fattura aumentereb­be a 10 milioni. Intanto, oltre a Novartis, l’unica azienda che ha a sua volta deciso di eliminare gli sconti è il laboratori­o tedesco Boehringer Ingelheim. Temendo quindi una possibile ‘epidemia’, gli ospedali si sono attivati: “Siamo in discussion­e con tutti i nostri fornitori per cercare di scoprire le loro intenzioni, ma è ancora troppo presto per essere rassicurat­i o davvero preoccupat­i”, ha ammesso Bonnabry. Intanto, secondo l’esperto del Hug, la decisione di Novartis spingerà gli ospedali a valutare prodotti alternativ­i o della concorrenz­a: “Già nel 2002, quando è entrata in vigore la legge sugli agenti terapeutic­i, Novartis aveva commesso l’errore di essere l’unico fornitore a ridurre gli sconti per gli ospedali. E ne ha sofferto per quattro o cinque anni”.

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