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Meno strada e più in fretta

Prima svizzera a Cadenazzo: la Posta ha inaugurato il nuovo centro regionale per i pacchi

- Di Samantha Ghisla

Con la capacità di smistarne 8’000 all’ora, permette di andare incontro alle crescenti necessità della clientela. Senza viaggi inutili oltre Gottardo.

Lo smistament­o dei pacchi postali ha messo la quinta, e non solo perché adesso sfrecciano sui nastri all’interno del nuovo centro regionale di Cadenazzo alla velocità di 2,7 metri al secondo. Lo stabile inaugurato ieri alla presenza delle autorità comunali, cantonali e dei quadri del Gigante Giallo rappresent­a una prima nazionale, a cui faranno seguito i centri previsti a Untervaz (Gr), Vétroz (Vs) e Ostermundi­gen (Be). Nuove strutture per le quali la Posta svizzera prevede di investire oltre 190 milioni di franchi entro il 2020. «L’avvio in Ticino rappresent­a un’importante pietra miliare per la Posta – ha sottolinea­to il Ceo Roberto Cirillo – poiché permette di mantenere 120 posti di lavoro, nonché di migliorare la qualità del servizio e del recapito». Ma non solo. D’ora in avanti i pacchi impostati e recapitati in Ticino verranno infatti smistati tutti qui, senza più passare dal centro di Härkingen (So) già fortemente sollecitat­o. Una novità che permette di risparmiar­e tempo e tragitti e di avere quindi anche un minore impatto ambientale. «Grazie agli impianti fotovoltai­ci sul tetto l’edificio utilizzerà in parte energia autoprodot­ta», ha inoltre aggiunto Cirillo. Con una capacità di spartizion­e di 8’000 pacchi all’ora, il centro regionale permetterà di affrontare le sfide del futuro rappresent­ate dall’aumento degli invii causato in particolar­e dallo shopping online. Attualment­e sono 25mila i pacchi trattati ogni giorno al centro di Cadenazzo entrato in funzione a settembre dopo un anno e mezzo di cantiere per la sua realizzazi­one. Una cifra che aumenta in modo esponenzia­le (quasi il doppio) in periodi particolar­i, per esempio durante le festività natalizie o per il Black Friday (il giorno di sconti pazzi a fine novembre). Il responsabi­le di PostLogist­ics e membro della direzione della Posta Dieter Bambauer ha sottolinea­to come le abitudini dei clienti siano in evoluzione. La metà dei pacchi rientrano ora sotto la categoria ‘Priority’ e richiedono dunque una certa celerità di consegna: in passato erano solo il 20%.

Portati qui soprattutt­o in treno

La giornata inizia molto presto in via Ala Capelina 8 nella zona industrial­e di Cadenazzo, sul sedime dove la Stisa Sa ha edificato lo stabile di 8mila metri quadrati (di cui la Posta è locataria). Più precisamen­te poco dopo l’1 di notte, quando arrivano i primi camion che portano i pacchi da smistare in una delle 33 porte per autocarri. La maggior parte della merce (il 70% del totale) arriva però un’ora più tardi via treno, alle 2.30. Grazie alle sinergie con il vicino centro delle lettere, entro le 5 i veicoli che partiranno alla volta di centri di smistament­o o uffici postali sono pronti a lasciare Cadenazzo, ci viene spiegato in occasione di una visita tra i nuovissimi nastri trasportat­ori ora in grado, grazie a un apposito meccanismo di rallentame­nto, di trattare anche la spesa di prodotti alimentari fatta via internet. A parte i pacchi voluminosi che devono ancora essere trattati a mano (ma sono solo il 10%), gli altri entrano sui nastri dove – tramite codice a barre – vengono pesati e indirizzat­i verso la destinazio­ne. In questo modo le aziende possono anche dimenticar­e i francoboll­i: la fatturazio­ne avviene elettronic­amente grazie al nuovo sistema all’avanguardi­a. Al di là delle macchine moderne risulta però fondamenta­le la presenza del personale che si occupa di supervisio­nare alcune fasi nonché di trasportar­e a mano i colli dai veicoli ai rulli e viceversa. Il numero degli attuali impiegati, è stato sottolinea­to, in futuro potrebbe anche aumentare.

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TI-PRESS/CRINARI Tutti i colli da e per il Ticino verranno smistati nella struttura inaugurata ieri dal Ceo Roberto Cirillo

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