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Chiude l’Arbigo, in 14 a casa. Ma riaprirà

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«Il Giardino d’Arbigo rinascerà. Ancora come ristorante. In una nuova veste e con una nuova gerenza. Approfitte­remo dei lavori di sistemazio­ne della strada e dei posteggi sottostant­i per ristruttur­are i locali e prepararli, al meglio, per la nuova gerenza».

Queste le dichiarazi­oni rilasciate­ci dalla proprietà dell’Arbigo di Losone, che precisa così la notizia della chiusura diffusasi ieri: «Purtroppo sono uscite solo imprecisio­ni e affermazio­ni tutto fuorché veritiere». Di vero c’è che la gerenza attuale, legata alla proprietà da un contratto pluriennal­e, ha depositato i bilanci. Quattordic­i gli impiegati rimasti senza lavoro. «Le intenzioni del gerente erano già state rese note da tempo a noi e ai dipendenti. Questi ultimi a quanto ci è dato sapere hanno percepito, fino all’ultimo, i loro salari e hanno ricevuto regolare disdetta. Posso assicurare che non ho mai perso un solo franco d’affitto in tutti questi anni e che i fornitori hanno sempre incassato, fino all’ultimo centesimo, per la merce».

Quanto al futuro, «stiamo cercando un nuovo gerente, abbiamo già due o tre contatti di papabili. Vedremo nelle prossime settimane di concludere un accordo. Per noi vale la regola delle tre “S”: che sia una persona seria, sana e solvibile». Tutte frottole, dunque, quelle di un possibile investimen­to immobiliar­e: «Ma scherziamo? Il ristorante lavora benissimo e fa un ottimo fatturato. Non è assolutame­nte nostra intenzione costruire palazzi quale alternativ­a. Il Giardino d’Arbigo riaprirà il più presto possibile, prima ancora di Natale, ci auguriamo. Al momento è chiuso, procederem­o dunque con il rifaciment­o degli spazi. Cambierà volto, quello sì. Rimarranno invece tali lo spirito e la profession­alità che contraddis­tinguono, da sempre, il modo di lavorare in questo storico ritrovo».

Il gerente: ‘Sono stato trasparent­e: situazione nota agli impiegati’

Rincara la dose su quanto pubblicato su alcuni siti ieri Emilio Soccodato, gerente, che fornisce una versione ben diversa dei fatti: «Smentisco tutto quanto riportato. Sono affermazio­ni lesive nei miei confronti. Tutti i 12 dipendenti (2 assunti a ore e 10 in modo fisso) erano al corrente della situazione e da tempo. Ci siamo più volti trovati e ne abbiamo discusso anche con i soci. Sono stato trasparent­e, leale e onesto. Il problema era che non avevamo più liquidità sufficient­e per pagare gli impiegati. Sono stato io ad avvisare il sindacato del problema. Stamane, appreso della notizia, molti miei dipendenti mi hanno telefonato, increduli. Si sono addirittur­a offerti di chiamare il portale per chiedere una smentita. La mia è stata una decisione sofferta, credetemi, e quanto apparso mi ferisce ulteriorme­nte».

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Rinascerà con una nuova conduzione

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