Lungolago preso da pedoni e bici
Strada occupata da chi vuole meno auto, mobilità dolce più trasporto pubblico e piste ciclabili
L’autorità di Lugano tentenna nel prendere la decisione (che verrà contestata) complicata e difficile verso la graduale pedonalizzazione del centro
Il tema è più che mai sentito a Lugano. Da una parte, sono numerosi (politici compresi) quelli che vestono i panni da ingegneri del traffico e pontificano su soluzioni per fluidificare la viabilità privata. Dall’altra, c’è chi ritiene sia meglio lasciar fuori le auto dal centro città. Mentre all’orizzonte si profila un referendum, sul tavolo del Municipio, ci conferma il sindaco Marco Borradori, è giunto lo studio che propone diversi scenari, tutti da approfondire, ma apparentemente praticabili in vista di creare un centro città a misura d’uomo e una sua progressiva pedonalizzazione.
Un argomento che torna d’attualità domani alle 14.30 con l’annunciato corteo di pedoni, biciclette e monopattini riuniti per sollecitare l’autorità politica a intraprendere finalmente qualche passo concreto in tal senso e a incrementare le piste ciclabili. Un corteo che dal centro culturale (Lac) si snoderà sul lungolago fino all’altezza di Palazzo civico, sede del Municipio di Lugano dove sono annunciati alcuni interventi da parte dei promotori della manifestazione che si chiuderà alle 16. “L’ambiente e la qualità di vita sono fondamentali per mantenere in futuro l’attrattività della città per tutti, compresi il ceto medio e le piccole aziende”. Ne sono convinti gli organizzatori e i sostenitori, fra questi figurano socialisti, comunisti, verdi, Associazione traffico e ambiente (Ata), con altre associazioni e gruppi ambientalisti che da tempo richiedono una città più attenta al trasporto pubblico, alla mobilità dolce e a una pianificazione del territorio più sostenibile. Nel frattempo, ha raggiunto il migliaio di firme la petizione lanciata a fine settembre per “una Lugano più vivibile, attrattiva e con meno traffico”, promossa dall’Ata e sostenuta da una quindicina fra partiti, associazioni e altri enti.
Borradori: ‘Tema chiave del futuro’
Si preannuncia quindi un corteo colorato e vivace che farà da controcanto alle aspettative dei politici e dei gruppi che ritengono invece sia necessaria una retromarcia sulle limitazioni al traffico e ai posteggi in centro introdotte dal Piano di viabilità del polo (meglio noto come Pvp), forti di una petizione che nel giro di due mesi, oltre quattro anni fa, raccolse e consegnò al Municipio ben 7’679 firme. Una petizione promossa sulla base della convinzione che il Pvp abbia causato più guai che altro, provocando più colonne di veicoli e in generale problemi alla mobilità privata soprattutto lungo Corso Elvezia e nelle vie laterali. A fine settembre, l’esecutivo ha deciso di sperimentare, fino a Natale, una parziale retromarcia, consentendo all’incrocio fra Corso Elvezia e viale Cattaneo, nuovamente le svolte verso via Pioda e verso il lungolago. Come sta procedendo la sperimentazione? «Non abbiamo ancora elementi per rispondere con certezza, ci segnalano qualche difficoltà su alcune linee dei bus nei momenti di punta – risponde Borradori –. C’è però uno stretto controllo sulla calibrazione dei semafori». Rispetto invece al tema della manifestazione, come sta procedendo la Città? «È un tema chiave per il futuro di Lugano ma è complicato. Chiudere il lungolago in settimana significherebbe provocare un caos viario. Lo studio che abbiamo ricevuto ipotizza soluzioni dinamiche con possibili chiusure al traffico in alcuni momenti della giornata e nelle serate ma, come per il centro, bisognerà procedere gradualmente».