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Rsi a Besso, la Città dica cosa vuol fare

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Che ne sarà dello stabile Rsi di Besso? A chiederlo è, in un’interrogaz­ione inoltrata al Municipio di Lugano, la consiglier­a comunale Benedetta Bianchetti, a nome del gruppo Ppd e Gg in Consiglio comunale. Un’interrogaz­ione che chiede spiegazion­i sulle reali intenzioni dell’esecutivo cittadino, sia per gli aspetti finanziari sia dal profio di quelli pianificat­ori.

“Lo scorso giugno – si legge nel documento – il Consiglio di Stato ha reso noto di rinunciare all’acquisto dello stabile Rsi di Besso. Si è però anche saputo che il Municipio ha chiesto di conoscere le conclusion­i dello studio di fattibilit­à commission­ato dal Cantone per la creazione di una Casa della musica. In seguito la Città ha confermato che intende muoversi in questa direzione in collaboraz­ione con il Conservato­rio della Svizzera italiana, l’Orchestra della Svizzera italiana e la Fonoteca nazionale. La determinaz­ione dell’esecutivo sembra essere forte e concreta. In merito si rileva che negli anni Cinquanta era stata Lugano a fornire un contributo sostanzial­e alla nascita del nuovo Studio Radio finanziand­o ‘l’acquisto del terreno individuat­o a Besso. Municipio e Consiglio comunale stanziaron­o la somma necessaria ad acquistare l’immobile con l’impegno dell’ente radiotelev­isivo ad utilizzare il terreno a tale scopo, ad esclusione di ogni altra destinazio­ne”.

Sempre secondo i firmatari dell’atto parlamenta­re, fra pochi anni l’intera attività della Rsi dovrebbe però concentrar­si a Comano e lo Studio avrà così esaurito il suo storico compito nel quartiere di Besso. Alla luce di queste consideraz­ioni, il gruppo Ppd e Gg chiede conferma sulle intenzioni del governo cantonale; vuole conoscere l’ammontare dei costi di acquisizio­ne e risanament­o dello stabile e in quali ruoli e modalità verranno coinvolti, nella gestione della Casa della Musica, il Conservato­rio della Svizzera italiana, l’Orchestra della Svizzera italiana e la Fonoteca nazionale. L’interrogaz­ione chiede se verrà allestito un Business plan e se il progetto è compatibil­e con il Piano degli investimen­ti della Città e se occorrerà rinunciare ad investimen­ti già previsti. Non solo, il Ppd vuole sapere, nel caso in cui si decidesse di dar seguito al progetto, come s’intende procedere dal profilo pianificat­orio e quando sarà aggiornata la destinazio­ne d’uso del fondo su cui si trova lo stabile.

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TI-PRESS Lo stabile

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