Riparte il dialogo in Ecuador, indios in festa
Quito – Festa grande in Ecuador per i movimenti indigeni che, dopo dodici giorni di massicce proteste, hanno ottenuto dal presidente Lenin Moreno la revoca del decreto che stabiliva l’azzeramento dei sussidi al combustibile, facendone schizzare il prezzo praticamente al doppio.
L’annuncio ufficiale dato in serata ha fatto esplodere la gioia delle molte migliaia di membri della Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie) confluiti a Quito da ogni parte del Paese. E anche quella dei militanti di sindacati e forze di opposizione, che criticavano “la politica neoliberale di Moreno e il suo accordo con il Fondo monetario internazionale”, fra cui il partito ‘Revolución Ciudadana’, ispirato dall’ex presidente Rafael Correa, riparato in Belgio per sfuggire alle accuse di corruzione. Prima della svolta politica, facilitata dall’intermediazione dell’Onu e della chiesa cattolica ecuadoriana, Moreno aveva cercato di rintuzzare la protesta facendo massiccio ricorso alle forze di sicurezza, e poi anche con l’introduzione dello stato di emergenza su tutto il territorio nazionale e del coprifuoco a Quito. Ma senza successo. I disordini, cresciuti di intensità giorno dopo giorno, hanno causato la morte di una decina di manifestanti, il ferimento di altri 500 e l’arresto di quasi un migliaio di dimostranti. L’appello al dialogo formulato dal capo dello Stato – già alleato di Correa ma ora suo spietato avversario – è stato accolto da Jaime Vargas, presidente della Conaie, critico sia della politica economica del governo, sia dell’opportunismo di ‘Revolución Ciudadana’. A questo punto sono entrati in azione i facilitatori dell’Onu e della chiesa cattolica, riusciti a riunire le parti per concordare un tavolo di dialogo. Che non sarebbe stato ipotizzabile senza il ritiro da parte di Moreno della revoca del decreto 883, con la promessa però di un dibattito per la definizione consensuale di un’altra misura capace di contribuire al risanamento dei conti pubblici.
In ogni caso il sì della Conaie ha avuto anche come effetto la revoca dello stato di emergenza e del coprifuoco.