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A Locarno il futuro non deve mettere fretta

Sovvertire l’ordine del giorno per votare subito la dichiarazi­one sull’emergenza climatica? Non sia mai.

- Di Davide Martinoni

Ci sono piccoli segnali che fanno la differenza, che dimostrano vicinanza, condivisio­ne. Il Consiglio comunale di Locarno, ieri, un segnale di questo tipo non l’ha voluto lanciare al nutrito gruppo di sostenitor­i presente in sala in vista del voto sulla “dichiarazi­one sull’emergenza climatica” suggerita da Sciopero per il clima (SpC) e Genitori per il clima (GpC). Al di là del merito della questione, essi – uomini, donne, anche qualche bambino, alcuni dei quali raffiguran­ti le lettere che formano le parole “emergenza climatica” – tramite il gruppo Ps (con qualche Verde e un liberale radicale) chiedevano innanzitut­to che il legislativ­o sovvertiss­e l’ordine del giorno portando il voto sul tema – previsto fra gli ultimi – prima di tutti gli altri. Bastava un “sì” a maggioranz­a semplice per dimostrare con i fatti che l’argomento è considerat­o prioritari­o e non ammette ritardi. Ebbene, quel “sì” non c’è stato, perché in 19 – contro 12 – si sono opposti, lasciando così uomini, donne e bambini a macerare per oltre un’ora nella speranza che poi la dichiarazi­one venisse approvata (e al momento di andare in stampa non sapevamo se ciò sarebbe poi avvenuto).

I punti della “dichiarazi­one” sono comunque tre, il primo dei quali chiede di riconoscer­e “la necessità di attenuare al più presto possibile il cambiament­o climatico e le sue gravi conseguenz­e sull’ambiente, sulla giustizia sociale, sugli impieghi, sulla salute e sull’economia”. Le altre richieste alla Città sono “adottare al più presto possibile misure concrete per attenuare il cambiament­o climatico e le sue conseguenz­e ambientali e sociali” e impegnarsi “ad adottare tutte le misure necessarie entro la fine della legislatur­a, in particolar­e esaminando celermente tramite le sue commission­i gli atti parlamenta­ri e i messaggi municipali attinenti al tema”.

Prima dunque di occuparsi del futuro di tutti noi, il legislativ­o ha voluto esaurire il resto dell’ordine del giorno. Approvando per altro, all’unanimità, l’importante credito di 385mila franchi per l’allestimen­to di un concorso d’architettu­ra con procedura selettiva per valorizzar­e il complesso del Castello Visconteo. A favore si sono espressi tutti i gruppi, reputando in sostanza assolutame­nte necessario intervenir­e in maniera adeguata su un comparto storicamen­te centrale «per riscoprire le nostre origini», come ha detto il capodicast­ero Cultura Giuseppe Cotti. «Il percorso è ancora lungo – ha ammesso – ma vogliamo un risultato di qualità». Il legislativ­o ha inoltre approvato la modifica del Regolament­o comunale sulla videosorve­glianza, in base alla quale la conservazi­one delle registrazi­oni potrà protrarsi fino a 240 ore (10 giorni) contro le 100 ore attuali.

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