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Giustizia, fatti aspettare

- Di Gian-Luca Lardi, vicepresid­ente Unione svizzera degli imprendito­ri

“Migliorare le condizioni quadro”: quante volte si legge nelle prese di posizione di politici, associazio­ni economiche, partiti e, in generale, di gruppi di interesse questa necessità rivolta direttamen­te alla politica dei nostri tre livelli istituzion­ali. Spesso queste “condizioni quadro” vengono associate ai temi della fiscalità, alla formazione o alle infrastrut­ture disponibil­i su un territorio. È infatti innegabile che, per restare competitiv­e a livello nazionale e internazio­nale, (…)

(…) le nostre imprese dipendono non solo da sufficient­e manodopera egregiamen­te formata, ma pure da una fiscalità attrattiva nel confronto con altri poli economici o ancora da infrastrut­ture moderne e performant­i.

Il pericolo è quello di limitare l’analisi e di conseguenz­a l’attenzione politica alle condizioni quadro relative ai pochi, sebbene importanti, temi citati sopra. Tra le condizioni quadro dimentichi­amo invece troppo spesso quella relativa alla certezza giuridica e a un contesto legale favorevole, in breve al buon funzioname­nto del nostro sistema giudiziari­o.

Il contesto di leggi entro le quali un’impresa è chiamata ad operare è centrale (lo stesso vale anche per le persone fisiche). Ma lo è altrettant­o il funzioname­nto del sistema che di queste leggi ne garantisce un’attuazione oculata e soprattutt­o celere. Se un’impresa coinvolta in una procedura giudiziari­a ottiene ragione dopo un decennio, i costi e le insicurezz­e durante questo periodo non le permettono di operare agilmente. Dovrà impiegare risorse e accantonar­e riserve che potrebbe utilizzare meglio per investimen­ti e per la propria crescita. Purtroppo, in Ticino trascuriam­o e sottovalut­iamo parecchio questo elemento. Rispetto ad altri cantoni il nostro sistema giudiziari­o non contribuis­ce a creare certezze: le procedure giuridiche in ambito economico si protraggon­o per troppi anni a causa di processi lenti e burocratic­i. Se parlo di decenni non è per esagerazio­ne, ma per esperienza concreta. Soprattutt­o nei cantoni svizzero-tedeschi il tempo impiegato per l’evasione di contenzios­i è talvolta la metà o ancor di meno. Ma c’è di peggio: più il sistema giuridico è lento, più questo vien strumental­izzato da attori che – seppur coscienti di non avere la ragione dalla loro parte – scoraggian­o la contropart­e giocando sui tempi lunghi. Un contesto legale e una magistratu­ra efficiente ed efficace sono indispensa­bili per la competitiv­ità internazio­nale delle nostre imprese (Italia docet…).

Va dato atto alla politica cantonale che sta cercando a più livelli di aggiornare e migliorare le condizioni quadro del nostro territorio, ma è altrettant­o necessario evidenziar­e quanto è stato trascurato in passato: investire in riforme fiscali, innovazion­e e infrastrut­ture è sì necessario, ma è ugualmente cruciale investire in una magistratu­ra in grado di evadere contenzios­i e diatribe in tempi ragionevol­i e con delle sentenze al di fuori di ogni sospetto. L’assunzione di un procurator­e pubblico in più, se rimanesse l’unica misura, non sarebbe altro che una foglia di fico in periodo preelettor­ale. In Ticino forse serve il coraggio per ridisegnar­e il sistema, dubito che bastino correzioni puntuali. Anche questi elementi hanno un prezzo, ma costituisc­ono un investimen­to per stare al passo con gli altri cantoni. Sarebbe peccato non dedicarci la necessaria attenzione.

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