laRegione

‘Alunni messi in pericolo’

L’ex maestro di Montagnola, Mauro Brocchi, condannato dal pretore Siro Quadri

- di Cristina Ferrari

Sessanta aliquote da 190 franchi e una multa di 2’000 franchi per una sentenza che in Svizzera fa giurisprud­enza

È una sentenza di condanna e arriva a quasi cinque anni da quel 26 ottobre 2014 quando il maestro di scuola elementare di Montagnola, già sindaco e primo cittadino del comune che sarebbe poi diventato Collina d’Oro, Mauro Brocchi, viene denunciato per maltrattam­enti nei confronti di alcuni piccoli alunni. Ieri, dopo tredici giorni di Camera di consiglio, il pretore Siro Quadri, nel giustifica­re la sentenza, lo ha giudicato colpevole di violazione del dovere d’assistenza ed educazione, in particolar­e per i suoi metodi poco ‘ortodossi’ di insegnamen­to accompagna­ti da maltrattam­enti e da comportame­nti poco consoni a un’aula scolastica. Una sentenza che «non è stata facile – ha rimarcato il giudice – in quanto prima svizzera per un reato di questo tipo a livello scolastico». Mancando una giurisprud­enza, la Pretura ha dunque dovuto confrontar­si con il Foglio federale e con il diritto europeo, in particolar­e con il codice penale tedesco, francese e italiano. «Si parla di abuso di mezzi di correzione e di disciplina in danno di una persona posta sotto un’autorità per ragioni di educazione, istituzion­e, cura, vigilanza o custodia. Non serve che il minore patisca un danno – è quanto è stato riportato dalla legge vigente – basta che il comportame­nto adottato sia suscettibi­le da creare un pregiudizi­o a qualcuno, il reato cioè della messa in pericolo compromett­endo lo sviluppo del minore». Il pretore ha tenuto conto anche della lunga durata del comportame­nto e del fare ripetuto. Ritenuto ‘provato’, quindi, in toto il decreto di accusa (giusto una riduzione nelle aliquote da 90 a 60 per 190 franchi l’una, sospese per un periodo di prova di 2 anni) e una multa di 2mila franchi che, in caso di mancato pagamento, sarà tramutata in una pena detentiva di 20 giorni.

Il pretore ha peraltro tenuto conto della perizia, giudicata non ricusabile, come aveva chiesto la difesa, in quanto «anche se il perito non ha letto l’incarto, affidandol­o per motivi di metodo di lavoro a due suoi assistenti, ha dimostrato di conoscerlo, confermand­o un metodo di insegnamen­to su cui ha pesato uno squilibrio dei fattori di protezione e il rischio concreto di compromett­ere lo sviluppo psichico dei bambini».

Ci sarà ora un licenziame­nto, dopo la decisione di trasferire Brocchi all’archivio comunale? «Sono contenta – ci ha dichiarato a caldo la sindaca di Collina d’Oro Sabrina Romelli Riva – che si è arrivati finalmente a una decisione. Discuterem­o come procedere nella riunione di Municipio di lunedì prossimo». E stand-by per ora anche da parte della difesa per un eventuale ricorso.

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TI-PRESS Protagonis­ti loro malgrado bambini di sette/otto anni

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