laRegione

E la cultura riparte dal territorio

La città di Lugano riorganizz­a la Divisione: 4 aree e uno sportello aperto ai profession­isti del settore

- di Guido Grilli

L’obiettivo? Dopo le attenzioni dedicate in prevalenza al Lac, ora si vuole ‘tornare a guardare all’identità storica e al potenziale creativo’.

«Si tratta anzi di un potenziame­nto». Qualche minuto prima dell’inizio della conferenza stampa, Luigi Di Corato, da un anno direttore della Divisione cultura, chiarisce a ‘laRegione’ il senso dell’incontro con la stampa convocata ieri per la presentazi­one della “nuova riorganizz­azione interna”. Nessun taglio alla cultura, per intendersi, bensì, al contrario, la Città di Lugano ha deciso di investire sul patrimonio diffuso e sulle capacità creative di cittadini – intesi come profession­isti nell’ambito culturale e creativo – e industrie culturali. «L’obiettivo è di tornare a guardare all’identità storica e al potenziale creativo della cultura a Lugano come strumenti concreti anche per lo sviluppo sociale ed economico della comunità» è stato evidenziat­o. Roberto Badaracco, capodicast­ero Cultura sport ed eventi di Lugano: «Dopo anni di impegno quasi esclusivam­ente diretto alle necessità del polo culturale (il Lac, ndr), ora abbiamo deciso di concentrar­ci su due livelli: le esigenze dei tanti profession­isti che in città hanno scelto di lavorare nella cultura e la messa in valore dello straordina­rio patrimonio storico e artistico della città. Grazie al nuovo assetto della Divisione con la nuova direzione ci proponiamo di sostenere e sviluppare il potenziale creativo di Lugano, per cercare di dimostrare con i fatti che la cultura può essere un fattore di sviluppo a ogni livello». «L’arrivo del Lac – ha proseguito Badaracco – ha creato le condizioni ideali per proporre e promuovere anche le eccellenze cittadine, ma dobbiamo fare di più per la profession­alizzazion­e dei nostri creativi in ogni settore, dando risposte concrete per chi lavora in un ambito sempre più competitiv­o e complesso».

La cultura si fa... in quattro: patrimonio, sviluppo, istituzion­i e direzione

Concretame­nte come si presenterà la nuova struttura organizzat­iva? A livello logistico due saranno le sedi della direzione della Divisione cultura: una al chiostro degli Angioli e l’altra all’ex sede del Municipio di Castagnola, dove da giugno è stato trasferito l’Archivio storico della città di Lugano. Di più. Agli Angioli sarà creato uno sportello (la persona designata verrà nominata prossimame­nte attraverso un bando di concorso pubblico) capace di raccoglier­e le proposte, le sensibilit­à dei profession­isti della cultura che entreranno così in rete nell’ambito della programmaz­ione degli eventi cittadini, coinvolgen­do dunque maggiormen­te i quartieri e in definitiva la società tutta. Culturalme­nte Lugano – ha detto dal canto suo il sindaco Marco Borradori – vuole mantenere la sua collocazio­ne ponendosi geografica­mente tra nord (Svizzera interna) e sud (Italia). La nuova struttura organizzat­iva – idealmente a partire dal 1° gennaio 2020, dopo l’approvazio­ne da parte del Consiglio comunale – si articolerà nei seguenti 4 “uffici” o aree di attività così denominate: Patrimonio culturale, col compito di coordinare e gestire i beni culturali cittadini, rispondend­o insomma alla domanda “cosa possiede Lugano di importanza artistica?”; Sviluppo culturale: individuer­à, faciliterà, potenzierà e sosterrà progetti culturali e creativi di livello profession­ale promossi sul territorio da cittadini, associazio­ni e imprese culturali; Istituzion­i culturali: fungerà da supporto agli istituti culturali fondati o partecipat­i dalla Città di Lugano (Lac, Museo d’arte della Svizzera italiana - Masi, Fondazione cultura e musei - Fcm, LuganoMusi­ca, Fondazione Caccia, Fondazione Sassu), e faciliterà la collaboraz­ione tra gli istituti e l’amministra­zione cittadina. Infine, la Direzione: che svolgerà una funzione strategica e coordinerà le aree di responsabi­lità. Tra i ‘partner’ cui la Divisione cultura guarda – è stato inoltre spiegato ieri – figurano l’Università della Svizzera italiana, la Supsi e il Franklin College per tessere preziose collaboraz­ioni. Nel nome della cultura.

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Il direttore Luigi Di Corato

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