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Campione d’Italia, esecutivi gli esuberi dei ‘comunali’. Resta il nodo dell’indennità

- M.M.

Sono esecutivi gli ultimi esuberi di Campione d’Italia, Comune in dissesto finanziari­o da oltre un anno che ha dovuto prendere drastici provvedime­nti. Tra questi, figurano l’aumento al livello massimo delle tasse locali e il drastico ridimensio­namento della pianta organica ridotta a 17 dipendenti di cui tredici a tempo pieno e quattro part time, fra cui i due addetti alle poste svizzere. Tutti gli altri sono stati collocati nelle liste di disponibil­ità.

E qui si delinea un nuovo nodo da sciogliere: per i lavoratori del pubblico impiego collocati nelle liste di disponibil­ità è prevista un’indennità per 24 mesi pari all’80% dell’ultimo stipendio percepito. Ma quale stipendio? In Italia i dipendenti del pubblico impiego hanno un contratto nazionale di lavoro con stipendi pari a un terzo rispetto a quelli percepiti dai comunali di Campione d’Italia. Sottoposto il problema al Ministero dell’Interno, non c’è ancora una risposta esaustiva anche per mancanza di precedenti. E la cosa non sorprende in quanto Campione d’Italia fa storia a parte, non essendoci altre enclavi. Anche il Ministero delle Finanze che mette a disposizio­ne del Comune (il cui ruolo in questa vicenda è quello dell’ufficiale pagatore) le risorse finanziari­e non saprebbe quali pesci pigliare. Una soluzione deve essere trovata a breve, per evitare che gli ex comunali dopo aver lavorato per oltre un anno senza ricevere lo stipendio si ritrovino a non percepire l’indennità di collocamen­to nelle liste di disponibil­ità.

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