Coraggio, altro che paura
La Svizzera chiamata a vincere per cancellare il ko di Copenaghen e allontanare l’ipotesi spareggi per l’Euro 2020
«Testa alta, coraggio e passione». È la ricetta illustrata da uno dei simboli della Nazionale svizzera, Yann Sommer, per affrontare con il giusto atteggiamento e provare a vincere la decisiva partita di questa sera contro l’Irlanda e rimediare così all’inaspettato ko di Copenaghen, che ha complicato maledettamente la strada verso l’Europeo del prossimo anno per il portiere del Gladbach e compagni. Una strada che tuttavia la selezione di Vladimir Petkovic può ancora percorrere diritta fino alla rassegna continentale senza dover effettuare deviazioni (leggasi passare dal “ripescaggio” della Nations League) e senza dover guardare ai risultati degli altri, ma per farlo deve obbligatoriamente vincere questa sera a Ginevra e nei due restanti incontri con Georgia e Gibilterra.
Sì, perché se è vero che anche un pareggio con i “Boys in Green” (a differenza di una sconfitta che equivarrebbe praticamente a dire addio alle possibilità di qualificazione diretta) potrebbe bastare a patto poi che gli stessi irlandesi non battano la Danimarca a Dublino nell’ultima giornata, con tre successi gli elvetici sarebbero certi di prendere parte alla competizione itinerante (si disputerà in 12 diverse città europee)... «Non è la prima volta che siamo sotto pressione, ci siamo abituati e sappiamo conviverci», ha dal canto suo fatto notare Granit Xhaka, che porterà al braccio la fascia di capitano nel caso in cui Lichtsteiner non parta titolare (probabile, al suo posto dovrebbe giocare Mbabu).
E a proposito di pressione, ha giustamente provato a spostarla tutta sugli avversari il selezionatore irlandese Mick McCarthy, che ha continuato a ribadire come «la Svizzera deve vincere, non noi. Giocheremo per vincere ma se dovessimo ottenere anche solo un punto, sarei contento. Lo pensavo all’inizio delle qualificazioni e continuo a pensarlo». Quanto al nostro di tecnico, Petkovic (che l’Asf ha voluto proteggere garantendo, per bocca del direttore delle squadre nazionali Pierluigi Tami, che sarà alla guida della Nati anche in un eventuale spareggio in primavera, anche se in caso di sconfitta questa sera la pressione su allenatore e Federazione diventerebbe davvero pressante) ha ammesso che «periodi del genere nei quali si è messi in discussione arrivano regolarmente nel calcio, forse un po’ troppo spesso per quel che mi concerne. Ma non si tratta di me o degli individui, si tratta della Nazionale svizzera ed è questo che conta».