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Più dolori che gioie nelle sfide che contano davvero

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Ci risiamo. Stasera a Ginevra contro l’Irlanda la Svizzera si troverà nuovamente con le spalle al muro, costretta in primis dai suoi limiti (in particolar­e realizzati­vi, ma non solo) ad affrontare una sfida in sostanza da dentro o fuori. Una situazione nella quale a parte alcune piacevoli eccezioni – ad esempio il match decisivo per l’accesso alle finali di Nations League vinto poco più di un anno fa contro il Belgio, o tornando più indietro nel tempo gli spareggi per accedere ai Mondiali 2018 contro l’Irlanda del Nord (qualificaz­ione senza convincere e approfitta­ndo di un rigore “regalato”) e a quelli 2006 con la Turchia (vittoria 2-0 all’andata a Berna e sconfitta 4-2 nell’inferno di Istanbul) –, i rossocroci­ati hanno dimostrato di non trovarsi benissimo.

Lo stesso ultimo atto della nuova competizio­ne per nazioni dell’Uefa ha infatti visto lo scorso giugno la selezione di Petkovic perdere sia la semifinale con i padroni di casa del Portogallo (3-1) sia il match per il terzo posto con l’Inghilterr­a (ai rigori). Ancora più amaro il sapore della sconfitta 1-0 contro la Svezia agli ottavi di finale dell’ultima Coppa del mondo in Russia, competizio­ne alla quale avevamo partecipat­o dopo il già citato doppio impegno con l’Irlanda del Nord, resosi necessario per un’altra gara decisiva mancata dagli elvetici, ossia il 2-0 subito a Lisbona contro i lusitani nel match per il primato del girone B delle qualificaz­ioni mondiali. Tornando agli stregati ottavi di finale, molto simili le eliminazio­ni patite entrambe ai rigori a Euro 2016 (contro la Polonia dopo l’1-1 dei tempi regolament­ari) e alla Coppa del mondo 2006 in Germania (con l’Ucraina, 0-0 dopo 120 minuti). In mezzo un delu- dentissimo 0-0 con l’Honduras nel terzo e ultimo match del girone costato l’uscita di scena dalla rassegna mondiale 2010 e soprattutt­o quello che rimane forse il principale rimpianto degli ultimi 20 anni di Nazionale, il ko negli ottavi di Brasile 2014 contro l’Argentina, con il palo colpito da Dzemaili 3’ dopo l’1-0 trovato da Di Maria al 118’.

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