Roller hockey, Biasca al terzo stop filato
È forse un po’ presto per parlare di crisi già alla quarta partita di campionato, tuttavia la terza sconfitta consecutiva per il Biasca è un campanello d’allarme. Impegnati a Ginevra, i ragazzi di Orlandi non sono riusciti a invertire la tendenza che li vede arrancare in questo avvio di stagione. Hanno dovuto inseguire nel punteggio i padroni di casa lungo tutto l’arco della gara, pur avendo le occasioni di sbloccare il match. Se tre indizi fanno una prova: la terza sconfitta in quattro partite è allora indubbiamente la prova che qualcosa non sta funzionando a dovere tra le fila dei campioni in carica. Settima posizione in classifica, davanti solo al Wimmis (che ha due partite in meno) e alla neopromossa Wolfurt. Le 21 reti incassate in 4 partite fanno di quella del Biasca la seconda difesa più perforata del campionato. Quali sono i motivi per una differenza di prestazioni tanto netta rispetto a soli cinque mesi fa, quando i ticinesi si laureavano campioni svizzeri? I giocatori sono praticamente gli stessi, non bastano certamente il ritiro di Rè e il cambio di portiere, come spiegazione. Il problema, forse, è da ricercare dunque più nella testa di questi stessi giocatori. La scorsa stagione il Biasca affrontava ogni partita con quella “cattiveria agonistica” figlia della cocente sconfitta nella finale della stagione precedente. Quest’anno sembra esserci invece una sorta di appagamento per quanto si è riusciti a fare. Nulla di drammatico sia chiaro. Sarà però importante fare quanto prima quel “click mentale” e ritrovare la “fame” per tornare a essere il vero Biasca.
Il prossimo impegno è la prima, storica, partita di Coppa Campioni che vedrà i ticinesi recarsi in Spagna per affrontare i professionisti del Noia. Non certo l’incontro ideale per fare il pieno di fiducia, ma può però essere l’occasione di giocare una partita senza la pressione del risultato e acquisire ulteriore esperienza da far fruttare in campionato e iniziare la “remuntada”.