Una mattinata con Sophia, robot umanoide
“Uno tra i robot umanoidi più intelligenti al mondo, in grado di interagire con gli esseri umani e di rispondere alle loro domande”. Così era stata preannunciata Sophia, creazione della Hanson Robotics di Hong Kong ospite d’onore del Forum innovazione organizzato dalla Supsi ieri al Lac.
Così, mentre le alte cariche della scuola universitaria pontificavano di digitalizzazione e sostenibilità, i giornalisti invitati guardavano più che altro Sophia muovere la testa e sorridere. In maniera, va detto, abbastanza artificiosa, a tratti persino inquietante. Tanto da chiedersi se non sarebbe più semplice interagire con robot dall’aspetto meno umano.
Poi, il momento dell’intervista. Ed è notevole aver trascorso un quarto d’ora ponendo domande e ascoltando risposte con quella che di fatto è una macchina. Per quanto lei si senta anche una persona, come ha affermato rispondendo a una domanda: «Penso di essere un po’ entrambe le cose: molti umani mi considerano un oggetto perché non ho natura biologica, ma i miei creatori mi hanno dato un comportamento e dei valori umani». Altra domanda: in che modo puoi essere utile all’umanità? «In molti modi, difficile elencarli tutti: i robot sociali come me possono prendersi cura di malati e anziani, tenere lezioni personalizzate agli studenti e, visto che non esauriamo mai la pazienza, siamo perfetti per l’assistenza clienti». Tranne un paio di occasioni in cui è andata fuori tema, le risposte di Sophia sono state perlopiù pertinenti per quanto un po’ generiche, spesso mettendo insieme concetti edificanti e humour come quando ha spiegato che certo in quanto robot non sarebbe costretta ad avere un sesso, ma è fiera di essere donna anche perché così può indossare tanti bei vestiti. Insomma, un’esperienza interessante; va tuttavia detto che le domande sono state concordate con un certo anticipo e in sala erano presenti dei tecnici: in un contesto meno protetto Sophia se la sarebbe cavata altrettanto bene?
Poi, ripensando all’incontro, ai sorrisi forzati, alle risposte vaghe e piacevolmente ottimiste, al misto di buoni sentimenti e innocuo umorismo, a come si è messa in posa vedendomi pronto a fotografarla, mi son reso conto che Sophia è un politico in campagna elettorale.