laRegione

Fra moratorie e iniziative

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Una moratoria sulla costruzion­e di antenne a Mesocco annunciata appena ieri; quelle cantonali a Ginevra e Vaud (il Giura ci ha ripensato); l’avvio – sempre ieri – della raccolta di firme per l’iniziativa popolare ‘Per una telefonia mobile compatibil­e con la salute’, che punta a bandire le radiazioni elettromag­netiche da scuole, ospedali, case per anziani, a limitare la costruzion­e di nuove antenne e a riservare posti sui mezzi pubblici dove sia vietato l’uso di apparecchi elettronic­i. La strada del 5G è ancora accidentat­a? Il delegato del Ceo di Swisscom per la Svizzera italiana, Stefano Santinelli, non la pensa così. «La competenza per lo sviluppo della rete è federale: cerchiamo il dialogo con tutti, ma le moratorie non possono fermarci. Puntiamo a coprire il 90% del territorio entro fine anno». Santinelli prende l’esempio di Mesocco per scongiurar­e divari digitali: «Ogni comunità può decidere che futuro desidera. Ma è chiaro, specie per le regioni periferich­e, che aspetti come la connettivi­tà e il telelavoro sono sempre più importanti». Intanto ribadisce che «l’attivazion­e del 5G non comporterà onde millimetri­che» il cui uso è temuto perché senza precedenti. Se ne parlerà semmai fra una decina d’anni, «ma una volta stabilite regole e utilizzi tecnologic­i chiari e sicuri».

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