laRegione

Antenna violenza domestica, tre papabili

Coordinato­re/trice cantonale per la gestione del dossier

- Di Andrea Manna

Tre papabili. Da cinquantat­ré, tante erano le candidatur­e inoltrate alla scadenza del concorso, si è scesi, dopo una selezione basata sulla carta e una serie di colloqui, a tre profili. Quelli che la Divisione della giustizia del Dipartimen­to istituzion­i sta prendendo in consideraz­ione per il posto di coordinato­re/trice chiamato/a a gestire il dossier riguardant­e la violenza domestica in Ticino. Un fenomeno – la violenza (fisica, verbale, psicologic­a) tra le mura di casa – che resta purtroppo di attualità e che vede vittime soprattutt­o le donne. Da qui l’idea del Dipartimen­to di dar vita a una figura istituzion­ale che sul tema collaborer­à strettamen­te anche con la direzione della Divisione giustizia. Una collaboraz­ione volta fra l’altro a realizzare un piano di azione cantonale per concretizz­are e monitorare – indicava il bando di concorso pubblicato il 9 luglio – i vari progetti per l’attuazione della Convenzion­e di Istanbul su prevenzion­e e lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica, così come delle normative federali in materia, fra cui la legge che intende rafforzare la tutela delle vittime e che dovrebbe entrare in vigore nel luglio dell’anno prossimo. I tre candidati (ci sono profili sia femminili che maschili) su cui si è concentrat­a l’attenzione della Divisione saranno ora sottoposti a degli assessment. «Nella valutazion­e e nella scelta verrà coinvolto anche il Dipartimen­to della sanità e della socialità – dice, da noi contattata, Frida Andreotti, responsabi­le della Divisione giustizia –. Mi auguro che il Consiglio di Stato possa procedere alla nomina del coordinato­re o della coordinatr­ice nel corso del mese di novembre». Il concorso si era chiuso il 23 luglio e più di cinquanta sono state le candidatur­e. Diverse quelle di accademici. Chi con formazione in campo giuridico, chi in ambito sociale e chi in quello economico. Il/la coordinato­re/trice dovrà pure partecipar­e «a commission­i cantonali e intercanto­nali, stilare rapporti e curare campagne di sensibiliz­zazione», ricorda Andreotti. A fine anno, intanto, scadranno i mandati dei membri del Gruppo cantonale di accompagna­mento permanente in materia di violenza domestica: «Vorrei proporre – sostiene Andreotti – una composizio­ne maggiormen­te rappresent­ativa degli enti che si occupano dell’argomento».

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TI-PRESS La scelta si avvicina

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