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Contributo agli allievi delle Medie: il perché dei 50 franchi

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C’è chi fa meglio di Bellinzona: nel Sottocener­i si veleggia mediamente attorno ai 100-150 franchi e man mano che si va verso nord la cifra si riduce, fino ai 50 franchi concessi dalla capitale, nonché da Arbedo-Castione e Lumino. Parliamo del contributo annuo che ciascun Comune, a discrezion­e, può versare a titolo volontario per attività svolte fuori sede dagli allievi di scuola media domiciliat­i. Il gruppo Ppd in Consiglio comunale in un’interrogaz­ione presentata lo scorso agosto sollevava alcune obiezioni in relazione ai soli 50 franchi di Bellinzona. In base alla Legge sulla scuola media, risponde oggi il Municipio turrito, “i Comuni non hanno un obbligo di versare contributi particolar­i alle scuole medie del proprio comprensor­io. Compito prioritari­o dei Comuni è semmai quello di garantire, con oneri finanziari non indifferen­ti, il miglior funzioname­nto possibile delle scuole comunali. Basti pensare che per il proprio settore scolastico la Città di Bellinzona copre ogni anno un fabbisogno di quasi 20 milioni di franchi”. Rispondend­o alle domande, l’esecutivo spiega che l’importo di 50 franchi per allievo domiciliat­o “è in linea con quanto facevano alcuni dei precedenti Comuni aggregati (Bellinzona 40, Giubiasco 60, Sementina 60, Monte Carasso 50, Camorino 60, Claro 35); gli altri ex Comuni non versavano alcun contributo”. Al momento della nascita della nuova Città il Municipio “ha ritenuto adeguato il contributo di 50 franchi, che genera una spesa annua di circa 90’000 franchi, da non sottovalut­are consideran­do che si tratta, come detto, di un contributo versato a titolo volontario e poi ridistribu­ito su tutti gli allievi, indipenden­temente dal reddito delle famiglie”. La gestione della scuola media “è di competenza cantonale ed è il Cantone che deve fornire i mezzi adeguati alle scuole medie per il proprio funzioname­nto. I Comuni possono semmai intervenir­e a titolo sussidiari­o”. In questo senso il Municipio “ritiene adeguato il contributo riconosciu­to”, non da ultimo considerat­o che “sostiene direttamen­te e indirettam­ente numerose attività rivolte ai giovani e alle proprie famiglie, con oneri finanziari molto importanti”.

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