laRegione

Impianti, palla ai Comuni

Il Gruppo di lavoro sui Centri sportivi si concentra su messa in rete e tipologia delle strutture

- Di Daniela Carugati

Al tavolo siederanno anche Breggia, Morbio Inferiore, Maroggia e Riva San Vitale per una missione ‘tematica’. E si comincia a fare i conti.

La parola d’ordine ormai è ‘pensare regionale’. Sugli impianti sportivi i Municipi del distretto sono determinat­i a lavorare insieme. C’è voluto del tempo, ma adesso che la macchina si è messa in moto – motore Coldrerio, Chiasso e Mendrisio – non si è di certo intenziona­ti a fermarsi qui. Rotto il ghiaccio, infatti, si è già entrati nella ‘fase 2’ (e con la ‘benedizion­e’ generale, cfr. ‘laRegione’ del 16 maggio); e delineata la mappa delle infrastrut­ture del Mendrisiot­to (con le sue eccellenze e le sue criticità), si è passati a ragionare sulla possibile condivisio­ne di dati e disponibil­ità. Ma c’è di più: al tavolo di lavoro si sono aggiunti altri quattro Comuni: Breggia, Morbio Inferiore, Maroggia e Riva San Vitale; che adesso avranno una missione precisa.

Stavolta, insomma, dalle buone intenzioni si è (davvero) passati ai fatti. Dimostrand­o a chi ha creduto nel progetto (mettendo peraltro mano al portafogli­o), l’Ente regionale per lo sviluppo (Ers) del Mendrisiot­to e Basso Ceresio, che si è pronti a rimboccars­i le maniche. Forti dei numeri del distretto ‘sportivo’ messi in fila dai consulenti della Comal, l’operazione continua. Tant’è che a settembre si sono fissati altri obiettivi, sullo sfondo il traguardo finale che vale un’aspirazion­e (almeno del Gruppo di lavoro): immaginare un unico ente alla gestione degli impianti comunali. Con la legislatur­a agli sgoccioli, questo sarà però un compito lasciato ai futuri amministra­tori.

Fase due, doppio obiettivo

Restiamo, però, al presente. «Non dimentichi­amo – conferma il capodicast­ero Sport e tempo libero di Chiasso Davide Lurati – che abbiamo dei tempi da rispettare e che dobbiamo onorare la fiducia riposta in noi dall’Ente». Quindi nel prossimo anno (circa) di lavoro ci si dedicherà a due punti in particolar­e. «In effetti – ribadisce Lurati –, da un lato ci si soffermerà sulla messa in rete delle informazio­ni relative ai Centri sportivi, a cominciare dall’allestimen­to di un preventivo sui costi. Mentre dall’altro, grazie al contributo dei colleghi degli altri quattro Comuni, riuniti in un Gruppo di lavoro tematico, ci si occuperà di classifica­re, per importanza, le strutture presenti sul territorio. E ciò tenendo presente la mappatura a disposizio­ne, gli elementi raccolti dalle società e i progetti in divenire». Le finalità dell’esercizio, d’altro canto, sono chiare e quantomai concrete, come hanno mostrato gli esperti nella loro analisi. Realizzare un portale di riferiment­o darà modo a Comuni e sodalizi di poter contare su un calendario collettivo, sulla possibilit­à di pianificar­e meglio l’occupazion­e degli spazi (anche per gli allenament­i), di ‘leggere’ le esigenze locali e di agevolare, ad esempio, la prenotazio­ne di un impianto. Il tutto con un occhio, per il futuro, al turismo sportivo.

Certo, giunti a questo punto, anche gli enti locali dovranno attingere alla cassa. Non di meno, stilare una sorta di graduatori­a delle infrastrut­ture, da quelle di carattere federale, a quelle cantonali e comunali (così come demandato al Gruppo tematico), permetterà, fa capire Lurati, di definire meglio le singole richieste di sussidio. E anche questo non è un aspetto trascurabi­le, a maggior ragione nell’ottica degli impianti già previsti e dei poli sportivi per ora nei piani. E qui il pensiero va anche alla possibilit­à di inserire all’interno del campus scolastico di Mendrisio una piscina coperta: la disponibil­ità a discuterne del Cantone c’è.

Per il momento ci si accontenta, in ogni caso, di raggiunger­e questo ulteriore gradino nel processo regionale. E si è fissata pure una scadenza. «Tra la fine dell’anno e la primavera 2020 avremo a disposizio­ne gli elementi necessari», annota Lurati. «Il passo successivo? Entrare nel merito dell’obiettivo più a lungo termine della possibilit­à di creare un ente comune per il coordiname­nto e la gestione degli impianti sportivi». Visione che resta la cosiddetta ‘variante maxi’ dell’intero piano d’azione regionale.

Quest’ultima però è una partita ancora tutta da giocare.

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