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L’Euro 2020 è più vicino

Seferovic e un’autorete firmano la doppietta elvetica contro l’Eire

- Dall’inviato Sebastiano Storelli

Ginevra – Euro 2020 è più vicino per la Nazionale svizzera che ieri sera a Ginevra ha superato 2-0 l’Irlanda e compiuto un passo probabilme­nte decisivo verso la rassegna continenta­le della prossima estate. Alla fine delle qualificaz­ioni mancano due turni e i rossocroci­ati dovranno affrontare le due compagini più deboli del girone, Georgia e Gibilterra. Per andare in Europa basteranno quattro punti, con sei si entrerà dalla porta principale quale prima di girone. Decisament­e un obiettivo a portata di mano. Anche quella di ieri sera, come spesso successo nel recente passato della Nazionale elvetica, è stata una partita sofferta. La compagine di Petkovic ha dominato, rischiando poco davanti a Sommer, ma come da tradizione ha faticato a fare la differenza. Le occasioni da rete sono state innumerevo­li e nella ripresa sono addirittur­a arrivati un rigore (sbagliato da Rodriguez) e un palo (colpito da Elvedi). Nonostante tutte le difficoltà realizzati­ve, le reti di Seferovic al 16’ e Fernandes (che ha costretto Duffy all’autogol) sui titoli di coda hanno dato un senso al dominio espresso durante tutti i 90’. E una volta tanto i minuti finali, che spesso l’avevano fatta penare in questo 2019, sono girati a favore della Nazionale elvetica, perché è proprio il gol di Fernandes a tempo ormai scaduto che permette alla Svizzera di potersi accontenta­re di quattro punti nelle prossime due partite. Niente ribaltone nel finale, dunque, anche perché l’Irlanda ha dimostrato di essere un complesso pronto a combattere su ogni pallone (e il campo in precarie condizioni l’ha certamente favorito), ma anche povero di argomenti offensivi. Sul fronte dei singoli, come già a Copenaghen, ottima la prestazion­e di Elvedi (gol danese a parte), sempre più punto fermo dell’asse centrale, così come quella di Zakaria, instancabi­le nel recuperare palloni e nel proporsi in fase offensiva. Ma il migliore di tutti è stato Haris Seferovic: oltre al gol che ha reso più tranquilla tutta la Nazionale, è andato spesso vicino al raddoppio e, soprattutt­o, non si è mai tirato indietro nel lavoro sporco, andando ovunque a cercare palloni giocabili, con grande dispendio energetico. Il 3-4-3 di Petkovic, con Lichtstein­er e Rodriguez sulle corsie, ha consentito a Xhaka di entrare maggiormen­te in partita rispetto a sabato sera e la sua regia ha pesato sull’esito del confronto. E in assenza di Shaqiri era imperativo che il capitano dell’Arsenal salisse in cattedra con tutta la sua personalit­à.

La Svizzera, adesso, è più che mai padrona del suo destino. Nel mese di novembre contro Georgia (a San Gallo) e Gibilterra (sulla Rocca) si tratterà di timbrare il biglietto per l’Europeo itinerante della prossima estate. Non è ancora fatta e non si tratta di una formalità, ma il passo più difficile è stato compiuto. A Ginevra era imperativo vincere e si è vinto.

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KEYSTONE Un bel passo avanti

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