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La rimonta è firmata Zangger

A Rapperswil (ancora senza Spooner) il Lugano soffre, ma alla fine ritrova il sorriso. ‘Abbiamo faticato, specie all’inizio’.

- Di Marco Maffiolett­i

Rapperswil – Il Lugano a Rapperswil non vincerà un premio per la bellezza, ma alla fine ciò che conta sono la vittoria e i due punti portati a casa in extremis. «Abbiamo faticato specialmen­te all’inizio, poi con il passare dei minuti siamo andati un po’ in crescendo. Però è vero – racconta Raffaele Sannitz –, non abbiamo giocato benissimo». Già, per lunghi tratti i bianconeri non riescono mai a trovare il filo del discorso, e in fin dei conti Nyffeler trascorre una serata tranquilla. A differenza di Zurkirchen, autentico protagonis­ta dell’incontro. «Sandro ha fatto degli ottimi interventi e ci ha permesso di restare nella partita, ma d’altronde non solo qui a Rapperswil. Avere un portiere che ti dà fiducia è sicurament­e positivo».

Il primo tempo della sfida offre davvero poco, ad eccezione della puntata di Wellman che, al 15’, solo soletto davanti a Zurkirchen non concretizz­a, Il secondo terzo è più movimentat­o: i locali attaccano e sprecano due ghiotte occasioni con Rowe e Kristo. Al 25’ c’è grande rammarico per gli ospiti, che da 46’’ in doppia superiorit­à numerica non riescono a cavare nulla, con Nyffeler praticamen­te inoperoso. E così al 29’ ecco il meritato vantaggio locale, a opera di Wellman, su splendido assist di Hächler. Ness e soci si rendono minacciosi specialmen­te con le ripartenze, i bianconeri solo sul finale premono un po’ di più, ma le vere occasioni sono merce rara.

Nel terzo periodo Kapanen sposta Fazzini con Klasen e Lajunen, ma sono ancora i padroni di casa a sfiorare il raddoppio con Schlagenha­uf e Spiller. Finalmente attorno al 50’ i sottocener­ini aumentano un po’ il ritmo, ma Jecker e Lammer non sfruttano due opportunit­à. E la contesa sembra però destinata lentamente ad avviarsi alla sua conclusion­e senza che il Lugano dia l’impression­e di poter dare una sterzata. Quando, improvviso, ecco il colpo di scena: Ness al 55’39’’ si fa penalizzar­e per avere effettuato l’ingaggio in maniera sbagliata, e Lajunen sfrutta il successivo powerplay regalando il pareggio ai suoi sotto i fischi dell’inviperito pubblico locale. Qui, forse, sta la differenza tra Rapperswil e Lugano. In effetti i padroni di casa hanno ricevuto 4 minuti di penalità (oltre a quella ingenua di Ness altri due per cambio scorretto), mentre i ticinesi sono riusciti a tenersi alla larga dalla panchina dei cattivi. «È importante non prendere penalità, aiuta a tenere il ritmo e permette di far girare sempre le quattro linee», racconta Sannitz. Al supplement­are, infine, dopo una grossa opportunit­à non sfruttata da Rowe, arriva il punto decisivo firmato Zangger, autore di una pregevole deviazione. Una vittoria in rimonta per un Lugano opportunis­ta, e che oltre ad aver fatto davvero fatica a rendersi pericoloso per lunghi tratti è apparso addirittur­a abulico. «Ribadisco, non è stata una grande partita, ma il Rapperswil è una buona squadra e si difende bene: non è facile penetrare nella loro zona difensiva», conclude Sannitz.

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KEYSTONE Stavolta è il numero 94 l’uomo della provvidenz­a

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