La rimonta è firmata Zangger
A Rapperswil (ancora senza Spooner) il Lugano soffre, ma alla fine ritrova il sorriso. ‘Abbiamo faticato, specie all’inizio’.
Rapperswil – Il Lugano a Rapperswil non vincerà un premio per la bellezza, ma alla fine ciò che conta sono la vittoria e i due punti portati a casa in extremis. «Abbiamo faticato specialmente all’inizio, poi con il passare dei minuti siamo andati un po’ in crescendo. Però è vero – racconta Raffaele Sannitz –, non abbiamo giocato benissimo». Già, per lunghi tratti i bianconeri non riescono mai a trovare il filo del discorso, e in fin dei conti Nyffeler trascorre una serata tranquilla. A differenza di Zurkirchen, autentico protagonista dell’incontro. «Sandro ha fatto degli ottimi interventi e ci ha permesso di restare nella partita, ma d’altronde non solo qui a Rapperswil. Avere un portiere che ti dà fiducia è sicuramente positivo».
Il primo tempo della sfida offre davvero poco, ad eccezione della puntata di Wellman che, al 15’, solo soletto davanti a Zurkirchen non concretizza, Il secondo terzo è più movimentato: i locali attaccano e sprecano due ghiotte occasioni con Rowe e Kristo. Al 25’ c’è grande rammarico per gli ospiti, che da 46’’ in doppia superiorità numerica non riescono a cavare nulla, con Nyffeler praticamente inoperoso. E così al 29’ ecco il meritato vantaggio locale, a opera di Wellman, su splendido assist di Hächler. Ness e soci si rendono minacciosi specialmente con le ripartenze, i bianconeri solo sul finale premono un po’ di più, ma le vere occasioni sono merce rara.
Nel terzo periodo Kapanen sposta Fazzini con Klasen e Lajunen, ma sono ancora i padroni di casa a sfiorare il raddoppio con Schlagenhauf e Spiller. Finalmente attorno al 50’ i sottocenerini aumentano un po’ il ritmo, ma Jecker e Lammer non sfruttano due opportunità. E la contesa sembra però destinata lentamente ad avviarsi alla sua conclusione senza che il Lugano dia l’impressione di poter dare una sterzata. Quando, improvviso, ecco il colpo di scena: Ness al 55’39’’ si fa penalizzare per avere effettuato l’ingaggio in maniera sbagliata, e Lajunen sfrutta il successivo powerplay regalando il pareggio ai suoi sotto i fischi dell’inviperito pubblico locale. Qui, forse, sta la differenza tra Rapperswil e Lugano. In effetti i padroni di casa hanno ricevuto 4 minuti di penalità (oltre a quella ingenua di Ness altri due per cambio scorretto), mentre i ticinesi sono riusciti a tenersi alla larga dalla panchina dei cattivi. «È importante non prendere penalità, aiuta a tenere il ritmo e permette di far girare sempre le quattro linee», racconta Sannitz. Al supplementare, infine, dopo una grossa opportunità non sfruttata da Rowe, arriva il punto decisivo firmato Zangger, autore di una pregevole deviazione. Una vittoria in rimonta per un Lugano opportunista, e che oltre ad aver fatto davvero fatica a rendersi pericoloso per lunghi tratti è apparso addirittura abulico. «Ribadisco, non è stata una grande partita, ma il Rapperswil è una buona squadra e si difende bene: non è facile penetrare nella loro zona difensiva», conclude Sannitz.