Orari negozi e Ccl, bocciata l’opposizione di Unia
Nuova legge cantonale sugli orari di apertura dei negozi, il Consiglio di Stato ha respinto l’opposizione del sindacato Unia alla richiesta di conferimento di obbligatorietà generale ad alcune disposizioni del Contratto collettivo di lavoro per il commercio al dettaglio, richiesta formulata dalle parti contraenti – Federcommercio, Disti, Ocst, Società impiegati del commercio e Sindacati indipendenti ticinesi – e pubblicata il 28 maggio nel ‘Foglio ufficiale’ e il 31 su quello svizzero di commercio. Da ricordare che nel marzo 2015 il Gran Consiglio ha vincolato la messa in vigore della legge sulle aperture – avallata l’anno successivo dai cittadini ticinesi con il 59,2 per cento di voti favorevoli, dopo il referendum lanciato da Unia con il sostegno del Ps – all’adozione di un Ccl.
“Unia, che nel proprio scritto afferma di essere il principale sindacato del settore, avrebbe potuto aderire alla convenzione ed eventualmente negoziare altre condizioni di impiego, in luogo di dirsi ora insoddisfatto di quanto concordato da altri”, scrive fra l’altro il governo nelle quattro pagine con cui boccia l’opposizione del sindacato e che la ‘Regione’ ha visionato. L’Esecutivo rileva anche come Unia “si limiti a sollevare dei dubbi generali sul raggiungimento dei quorum, senza però mai fornire delle cifre effettive di raffronto a sostegno della propria tesi”. L’incarto, stando alla Rsi, che ha anticipato ieri la notizia del ‘niet’ governativo all’opposizione di Unia, va ora a Berna per essere approvato dal Dipartimento federale dell’economia prima di venir pubblicato. Resta ancora da sapere cosa intende fare Unia dopo la decisione del Consiglio di Stato. Interpellato dalla ‘Rsi’, il sindacato non scarta la possibilità di ricorrere al Tribunale federale. “Dal momento in cui ci è stato negato l’accesso alla documentazione, c’è stato impossibile inoltrare un’opposizione argomentata – ha dichiarato Giangiorgio Gargantini –. Alla prossima pubblicazione richiederemo l’accesso e se sarà necessario andare a Mon Repos per averla, lo faremo”. Soddisfatto Paolo Locatelli (Ocst): “Si convalida il lungo e meticoloso lavoro nel censire il settore e raccogliere le firme necessarie per determinare i quorum”, rileva in una nota.