Dar voce ai conflitti dimenticati: ‘È come se arrivassimo dalla Luna’
Porta il nome della regina di Giordania e mostra la stessa fierezza la yemenita Rania. Ha 34 anni e in Ticino sta frequentando uno stage dopo che per 7 anni ha lavorato per un’organizzazione non governativa impegnata a contrastare il reclutamento di bambini in guerra. «Oggi il mio inglese resta migliore del mio italiano... – ci risponde –. In Yemen è in atto un mix di guerre e conflitti, di religione, di economia, di fame (20 milioni di persone sono senza cibo), c’è il colera. La mia situazione era a rischio, ero in pericolo... La realtà yemenita in Europa non è conosciuta al 100%, resta complicato per i mezzi di informazione coprire le notizie del mio Paese. Siamo in Asia e la distanza dal vostro continente aumenta questo divario di comunicazione. Sono tanti i motivi per cui non si parla, o si parla poco, della guerra nello Yemen. Spesso è come se arrivassimo dalla Luna!». La stessa condizione, come ci ricorda Cristina Della Santa, vissuta in passato dagli emigranti italiani: «Negozi vietati come ai cani e impossibilità di ricongiungimento familiare. Mi viene in mente la storia di una mamma che lavorava in nero con una bambina nascosta in casa. Vivevano al buio e in silenzio. Ai ricchi sempre più ricchi fa comodo, ancora oggi, che i poveri siano sempre più poveri...».